Economia

Revisione Mifid 2, Commissione Ue avvia la consultazione

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Le anticipazioni sulla revisione della direttiva Mifid 2, pubblicate lo scorso novembre, hanno trovato nuovo riscontro in queste ore. Efama, l’associazione europea degli asset manager, ha inviato una comunicazione ai vertici delle associazioni nazionali della categoria per informarle che la Commissione europea pubblicherà “nei prossimi giorni” un primo documento “di circa 50 pagine” sulla consultazione avente per oggetto la revisione del regolamento Mifir e della direttiva Mifid 2.

Come trapelato nei mesi scorsi, la Commissione europea ha deciso di intervenire sulla direttiva che ha rivisto le procedure per la vendita e distribuzione dei prodotti finanziari, con l’intenzione di accogliere parte delle critiche sollevate dagli intermediari finanziari nel corso degli ultimi mesi. La notizia è stata inizialmente pubblicata su FocusRisparmio, che afferma di aver visionato la comunicazione di Efama.

Revisione Mifid 2, una bozza già a luglio 2020

Secondo il documento che ora si trova sulla scrivania del vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis (nella foto) , la Commissione europea punta a concludere l’iter per la presentazione della revisione (che poi dovrà essere votata dagli organi legislativi dell’Ue) entro il mese di luglio 2020. Il secondo semestre di quest’anno, peraltro, vedrà la Germania alla presidenza del consiglio dei ministri dell’Ue (l’organo che assieme al Parlamento approva direttive e regolamenti europei).

Mifid 2, la visione di Assogestioni

La revisione della direttiva “rappresenta un’importante occasione per valutare l’esperienza della Mifid così come è stata finora applicata, colmando i vuoti normativi e armonizzando la legislazione alla prassi” ha commentato Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni.
“L’Associazione ha già individuato, con il contributo delle le Sgr associate, alcune delle principali tematiche che verranno portate alla diretta attenzione del legislatore europeo, nonché in ambito Efama”, ha detto Galli.

Secondo il dg di Assogestioni, l’associazione italiana darà il suo contributo segnalando, fra le aree migliorabili, “i criteri di remunerazione della ricerca sull’azionario delle piccole e medie imprese, la trasparenza ex ante sui costi dei prodotti al fine di assicurare una maggiore sinergia con la disciplina PRIIPs, gli incentivi non monetari”.