Niente rally di Natale in vista per quest’anno. La consueta spinta dei mercati, che solitamente si presenta nel periodo tra Natale e Capodanno, quest’anno potrebbe saltare. Questo è almeno quello che dicono gli analisti, mettendo sul piatto il rischio che la tanto ambita riforma fiscale voluta dal presidente Usa, Donald Trump, si incagli al Congresso.
Come riporta l’Almanacco del trader, dal 1950 i rialzi mesi dello S&P 500 nei cinque giorni tra il 26 e il 31 dicembre sono stati dell’1,4%.
Ma quest’anno, secondo quanto dichiarato da Art Hogan, capo strategist dell’azionario per B. Riley FBR e Wunderlich Securities, l’ago della bilancia è “il dibattito sulla riforma fiscale al Congresso”.
In particolare, Hogan crede che, in presenza di una fase bullish che avanti da tanto tempo ormai, solo la presenza di notizie positive, in particolare l’approvazione dei tagli fiscali prima della fine dell’anno, può dare nuova forza alle Borse. Al contrario, una delusione su questo fronte, potrebbe innescare una fase di vendita.
Ricordiamo che lo S&P 500 ha raggiunto per la prima volta la soglia di 2.600 punti lo scorso 21 novembre. Un valore che, secondo Hogan, sarà mantenuto fino a fine anno. Mentre per il 2018 le attese sono per un rialzo del 7% a 2.800 punti.
Di parere contrario, Jim Stugger, strategist della divisione dei derivati presso MKM Partners che, al contrario, si dice fiducioso sul trend dell’azionario e sulla possibilità di un rally di Natale. Tra i motivi del suo ottimismo, l’esperto cita il basso livello della volatilità.