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L’Italia fa gola ai super ricchi. Complice una tassazione più agevole, sono sempre più i Paperoni che spostano la residenza nel nostro paese. A certificarlo gli ultimi dati snocciolati dall’Agenzia delle Entrate insieme all’Agenzia di Riscossione, presentando le statistiche sull’attività di recupero nel 2024 in Italia.
Neo-residenti: qual è il regime fiscale per i ricchi
Il riferimento è al regime dei neo residenti. Come spiega l’Agenzia delle Entrate sul suo sito, coloro che trasferiscono la residenza fiscale in Italia possono decidere di applicare un’imposta sostitutiva dell’IRPEF sui redditi prodotti all’estero. La scelta di questo regime comporta il pagamento di un’imposta forfettaria di 100mila euro per ciascun periodo d’imposta in riferimento al quale opera l’opzione.
Il decreto legge 113/2024 ha elevato a 200.000 euro l’importo dell’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero. La disposizione si applica alle persone fisiche che hanno trasferito la residenza in Italia dopo il 10 agosto 2024, data di entrata in vigore della novità normativa. Il regime forfettario, spiega ancora l’Amministrazione finanziaria, può essere esteso anche ai familiari in possesso dei requisiti, a quelli, cioè, che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia, senza avervi risieduto per almeno nove dei dieci periodi d’imposta antecedenti a quello di validità dell’opzione. L’estensione del regime va indicata nella dichiarazione dei redditi riferita al periodo d’imposta in cui il familiare trasferisce la residenza fiscale in Italia o in quella successiva. Per ciascuno dei familiari ai quali sono estesi gli effetti dell’opzione, l’imposta sostitutiva è pari a 25mila euro annui.
In quanti hanno aderito al regime fiscale
Attrarre individui ad alto potenziale in ragione della disponibilità di rilevanti capitali e risorse finanziarie che possono essere investiti
nel nostro Paese è l’obiettivo del regime fiscale. Numeri alla mano, nel 2024 l’Agenzia delle Entrate ha risposto a 706 interpelli aventi ad oggetto questioni riferite a questo regime. Per il periodo d’imposta 2023, 1.495 soggetti (di cui 1.070 contribuenti principali e 425
familiari) hanno aderito all’istituto secondo cui nel 2023 ad aver aderito al regime dell’imposta sostitutiva sono stati 1.495 soggetti (1.070 contribuenti principali e 425 familiari), circa 359 unità in più rispetto ai 1.136 del 2022, pari a un aumento del 31,6% e un incasso stimato per le casse dello Stato di almeno 118 milioni di euro.
Quali sono i regimi fiscali più convenienti nella Ue
Ma l’Italia è in buona compagnia. Tra i Paesi che hanno regimi fiscali convenienti per i Res Non Dom, letteralmente “Resident but not domicilieroviamo la Grecia che prevede dal 2019 una tassazione di favore di 100 mila euro, ma ancor meglio a Malta con 5mila euro e ancor di più a Cipro che non prevede assolutamente alcuna imposta sul reddito di origine estera.
Nei prossimi mesi si prevede un ingresso sempre più significativo di Res Non Dom da Portogallo e Regno Unito in Italia, considerata ora dagli individui ad alta patrimonializzazione uno dei regimi fiscali più attrattivi in Europa.