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Prestiti on line, la mappa dell’indebitamento italiano

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ROMA (WSI) – Qual è l’identikit del debitore italiano? Lo ha tracciato, nel suo ultimo studio, l’Osservatorio SuperMoney, che ha analizzato le richieste di confronto mutui on line pervenute sul portale, e ne ha desunto uno spaccato regione per regione. Il risultato svela che l’italiano che accede al credito al consumo ha più o meno 40 anni e chiede importi medi pari a 17 mila euro.

Il campione considerato (50 mila preventivi sull’offerta delle maggiori banche e finanziarie, da Findomestic a Intesa Sanpaolo , pervenute fra novembre 2012 e aprile 2013, ndr) è molto utile anche per capire i motivi che spingono gli italiani a indebitarsi. La maggior parte dei finanziamenti serve semplicemente per avere liquidità (oltre il 45%), ma non mancano i prestiti finalizzati, soprattutto per comprare l’auto (14,9%), per ristrutturare casa (14%) e per il consolidamento debiti (10%).

Le regioni dalle quali proviene il più alto numero di richieste sono la Lombardia (16%), il Lazio (12%) e la Campania (11%), tutte accomunate dal fatto che le somme ottenute servono appunto per liquidità, in un periodo particolarmente difficile come quello attuale. Non è un caso che un terzo delle richieste totali (poco più del 32%) sia inferiore ai 10 mila euro.

Il profilo del richiedente è completato anche dalla sua professione. Poiché un lavoro stabile è la principale garanzia per avere un finanziamento, sono soprattutto i lavoratori a tempo indeterminato del settore privato a farne richiesta, col 54% del totale. Sebbene, poi, la gran parte dei preventivi inoltrati provenga da utenti che hanno fra i 26 e i 45 anni, sorprende come la generazione dei cosiddetti baby boomers (45-65 anni), quella che oggi è finanziariamente più stabile, generi ben un terzo delle richieste.

“Purtroppo il nostro studio sul profilo del debitore italiano ha confermato le aspettative: oltre il 30% del campione richiede cifre inferiori ai 10 mila euro e per lo più per coprire esigenze di liquidità immediata. I baby boomer s’indebitano di più dei loro figli e molto probabilmente per quest’ultimi, che non possono neppure accedere alle forme di finanziamento.

È proprio questo identikit il fenomeno più preoccupante”, ha commentato Andrea Manfredi, amministratore delegato di SuperMoney. “Per riprendersi il nostro Paese ha bisogno di intraprendenza giovanile, per cui è assolutamente necessario superare il modello gattopardesco: devono cambiare età e finalità di accesso al credito”.

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