Economia

Premio di maggioranza Italicum: come funziona

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La Corte Costituzionale si è pronunciata in merito alle questioni di legittimità avanzate per l’Italicum, la legge elettorale, presentate da cinque tribunali (Messina, Torino, Perugia,  Genova e Triste).

A promuovere i ricorsi un pool di avvocati e fra le parti figura anche il Codacons.  La Consulta ha salvato in parte l’Italicum, affermando che la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione, bocciando il ballottaggio e salvando al contempo il premio di maggioranza. Ma cos’è questo premio di maggioranza? Come funziona?

Premio di maggioranza come funziona

L’Italicum è un sistema di base proporzionale che prevede un premio di maggioranza – 54% ossia 340 seggi su 618 – alla lista che supera il 40% dei voti. Ciò significa che se nessun partito raggiunge questa percentuale minima di voti, si svolgerà un secondo turno tra le due liste più votate per assegnare il premio della stessa consistenza.

I partiti che invece risultano sconfitti si ripartiscono i 278 seggi restanti sulla base della percentuale proporzionale di voti presi. Sono esclusi dal calcolo il seggio della Valle d’Aosta e i 12 deputati eletti all’estero.

Premio di maggioranza: le critiche

Secondo i detrattori della legge elettorale, il premio di maggioranza così concepito sarebbe troppo alto e non tutelerebbe adeguatamente l’indipendenza del potere legislativo da quello esecutivo nonché non rappresenterebbe adeguatamente l’opposizione. Così nelle ordinanze presentate e si è chiesto alla Consulta di riesaminare il premio di maggioranza.

Tra gli avvocati che hanno presentato ricorso vi è Felice Besostri, già al centro dell’attenzione contro il Porcellum e alla vigilia della decisione della Corte costituzionale fece un appello.

“Se non potrà essere dichiarata l’incostituzionalità completa della legge che almeno sia notificato come incostituzionale il premio di maggioranza, sia al primo che al secondo turno. Ottenendo così una legge più uniforme al Conseltellum attualmente in vigore al Senato e immediatamente applicabile”.

Il pool di avvocati aveva chiesto di cancellare in premio in base al principio per cui la legge elettorale in vigore se ne infischia della rappresentatività e si preoccupa solo della governabilità.

Premio di maggioranza: cosa ha deciso la Consulta

Ebbene nella sua decisione del 25 gennaio 2017 la Corte nel merito ha rigettato la questione di costituzionalità relativa propria alla previsione del premio di maggioranza al primo turno.

Sembra così passata la tesi dell’Avvocatura dello Stato in rappresentanza del consiglio dei ministri secondo cui  è arduo ritenere irragionevole la soglia del 40% prevista per far scattare il premio tale da garantire il 55% dei seggi.

Già alla vigilia della sentenza della Corte costituzionale una bocciatura del premio di maggioranza è apparsa improbabile visto che già la stessa Consulta aveva dichiarato in questo punto incostituzionale il Porcellum, proprio perché prevedeva un premio di maggioranza assegnato al primo partito ma sganciato da una soglia minima di voti ottenuti. La Corte Costituzionale ha così confermato che il premio di maggioranza previsto dall’Italicum è lecito.