(9Colonne) – Roma, 29 mar – Renault Italia ha presentato oggi i risultati della ricerca TNS Infratest su “L’atteggiamento nei confronti del concetto di low-cost e le implicazioni sul prodotto auto”. La prima sorpresa emersa dall’indagine è che per le famiglie italiane il prezzo diventa il primo criterio di scelta (35% del campione) superando anche quelli “tradizionali” dell’estetica (19%) e della marca (8%). Inoltre 1 italiano su 5 si dichiara disponibile a comprare un’auto low-cost. La ricerca è stata condotta su un campione di 1.000 individui di attraverso interviste CATI con l’intenzione di fotografare la conoscenza e la diffusione dell’acquisto low-cost nei settori più diffusi ed in quelli più “nuovi”, come il settore automobilistico. Il fenomeno dell’acquisto intelligente di beni e servizi low-cost risultante dalla ricerca è piuttosto “trasversale” ed è indicato dagli intervistati come atteggiamento valido non solo per le famiglie meno abbienti ma per tutti (maggior numero di citazioni con il 37%) ed in modo particolare per la fascia giovane della popolazione (22%). Tra coloro che conoscono il low-cost (51% degli intervistati), il 60% ha acquistato almeno una volta beni e servizi di questo genere – prevalentemente viaggi aerei e vacanze – il 50% afferma che il concetto di low-cost può essere associato all’auto ed un significativo ed inaspettato 43% si è dichiarato disponibile anche a comprare un’automobile low-cost. Tra questi, l’82% lo farebbe perché “si risparmia” e perché in fondo le auto low-cost “sono uguali” alle altre automobili (5%). Ciò che differenzia l’auto normale da quella low-cost, oltre al prezzo, è la presenza di accessori, optional ed elettronica ritenuti superflui e costosi (11%). Le motivazioni, invece, che allontanano l’automobile dal concetto di “low-cost” fanno riferimento al fatto che si ritiene non si possa risparmiare sui diversi componenti di un’auto (17%), alla complessità del prodotto (12%) e, in misura molto contenuta, al bisogno di sicurezza (5%). Il low-cost, seppure molto diffuso, continua a non essere conosciuto da una fascia rilevante della popolazione (49%), che ha dichiarato di non riuscire ad associare questo concetto a nessun genere di prodotto o servizio.
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