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Pimco: quantitative easing in arrivo? La Fed deluderà

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva con il tasso a due anni tedesco tornato nuovamente sotto l’1%. Il governatore della Bundesbank Weber, in risposta alle polemiche sulle sue dichiarazioni in merito al programma di acquisto di bond ed alla politica monetaria della Bce, ha dichiarato di non voler cambiare il suo atteggiamento anche se questo potrebbe ostacolare la sua candidatura alla presidenza.

La Bce oggi drenerà 63,5 Mld€ per assorbire la liquidità immessa nel sistema con l’acquisto di bond governativi. Allo stesso tempo l’Istituto ha comunicato che la scorsa settimana, per la seconda volta consecutiva, non sono stati acquistati bond.

Sul fronte macro in mattinata è stata pubblicata la fiducia dei consumatori tedeschi che è rimasta invariata rispetto ad ottobre, mentre in Francia ed Italia il dato di ottobre è risultato migliore del consensus di Bloomberg ed in rialzo rispetto a settembre.

Negli Usa tassi di mercato in lieve rialzo in una giornata in cui i listini azionari hanno chiuso in marginale progresso. L’indice S&P500 nel corso della giornata è arrivato a spingersi fino in prossimità della soglia dei 1200 punti. Il mover di mercato rimane l’aspettativa sulle future mosse Fed. Su questo tema stanno arrivando diversi commenti sul fatto che le attese di mercato si sarebbero già spinte molto in avanti, dando pressoché per certa la possibilità di un secondo easing quantitativo (QE2) di entità almeno pari a 500Mld$ annunciato già nel corso del Fomc del 3 novembre.

Su questo punto ad esempio ieri si è soffermato Dudley, presidente della Fed di New York, che in precedenza aveva fatto esplicitamente riferimento all’ipotesi prima citata dei 500Mld$. Dudley ha ribadito di essere a favore dell’ipotesi di QE2, pur essendo consapevole che il QE2 non possa considerarsi “la panacea” per il problemi dell’economia Usa.

Hoenig, altro membro Fed votante che in diversi Fomc è risultato dissenziente, ha definito il QE2 una “scommessa pericolosa”. Dal lato dei gestori, El Erian di Pimco ha dichiarato che a suo avviso l’entità del QE2 che la Fed dichiarerà, deluderà i mercati.

Il principale effetto a suo avviso sarà il rialzo del prezzo delle materie prime con potenziali effetti negativi in termini di eccessiva inflazione nell’arco di 9 mesi. Le attese di inflazione Usa in rialzo hanno comportato ieri la prima emissione di Tips quinquennali (10Mld$) a tassi reali negativi dello 0,55%. Il basso livello dei tassi nominali sta spingendo verso emissioni a lunga scadenza: secondo alcune indiscrezioni di stampa, Goldman Sachs questa settimana starebbe preparando l’emissione di un bond a 50 anni da 250Mln$.

Valute: dollaro in apprezzamento questa mattina rispetto ai massimi di ieri, quando il cross si era spinto fino in prossimità di 1,41. Il movimento di eri è da attribuire all’esito del G20 che non portato a decisioni condivise su parametri quantitativi in termini di sostenibilità sia del deprezzamento competitivo (in particolare del dollaro) sia degli squilibri di partite correnti.

Di conseguenza il focus si sposta sulle mosse della Fed in termini di potenziale impatto sul biglietto verde. La possibilità però di un QE2 graduale e non preannunciato nel suo ammontare totale già il prossimo 3 novembre, potrebbe rendere gli operatori più prudenti e portare ad un potenziale marcato ritracciamento del dollaro in vista di un eventuale “effetto delusione” post Fomc. Nel breve il primo livello di supporto si colloca intorno a 1,3860. Ancora valida la resistenza in area 1,41-1,415. Yen in apprezzamento nella giornata di ieri, con il cross verso dollaro che ha toccato un nuovo minimo a 80,42. In mattinata il cross si è riavvicinato a quota 81 che rimane al momento la prima resistenza. Supporto principale in area 80. Verso euro il cross si muove da ormai una settimana all’interno del range 111,6-113,6 senza però riuscire ad avere una certa direzionalità a causa della debolezza generalizzata del dollaro.

Materie Prime: chiusura positiva per le principali commodity. Continua a salire il cotone (+4,2%), che registra ancora la migliore performance della giornata, raggiungendo il massimo storico, a causa di un fronte di aria fredda che ha messo a rischio le colture in Cina (principale consumatore). Positivo anche il cacao (+2,9%), il rame (+2,3%) ed il piombo (+2,2%). In rialzo i metalli preziosi, con l’oro (+1%) che torna a quota 1338 $/oncia e l’argento che guadagna l’1,8%. Chiudono in positivo gli energetici, ad eccezione del gas naturale (-0,5%).

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