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PIAZZA AFFARI: TIM VOLA SUI DATI DI BILANCIO 2000

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TIM vola a Piazza Affari dopo la diffusione dei dati di bilancio relativi al 2000 che segnalano un aumento dell’utile netto pari al 20,4% rispetto al 1999. Il titolo sta guadagnando il 4,45% a €7,39.

“I dati non sono una sorpresa, semmai l’entità del dividendo che sarà proposto è superiore dell’1,4% alle nostre attese – dice a WallStreetItalia l’analista di una primaria Sim milanese che chiede l’anonimato – di fatto, però la crescita sta rallentando”.

La causa del rallentamento, spiega l’analista, sta nel mercato italiano, ormai tra i più maturi in Europa, e in una ancora scarsa espansione a livello internazionale: il fatturato internazionale infatti incide solo per il 13% sul totale consolidato; sono più avanti, in questo senso, operatori come Orange o Telefonica. E non è tutto.

“TIM ha di base un numero molto alto di clienti, e per questo risente maggiormente in percentuale delle disattivazioni da parte di clienti che cambiano operatore; inoltre deve gestire, di qui al 2005, il travaso dei clienti TACS al GSM”. Al primo gennaio i clienti della prima generazione dei telefonini erano 1,890 milioni. Quando dovranno chiudere con il TACS e passare al GSM, cambiando anche numero, quanti di loro resteranno con TIM?

L’analista giudica la quotazione di oggi in linea con la situazione attuale, intorno a €7,3. “Sarà difficile che vada più in alto, anche perché non appena i mercati si riprenderanno ci sarà la corsa ai nuovi collocamenti: la tedesca T-Mobile, la britannica Cellnet, e l’olandese KPN che, fortemente indebitata, non si accontenterà di mettere sul mercato piccole quote”. Ciò rischia di provocare un secondo effetto-Orange, con gli investitori pronti a lasciare i “vecchi” telefonici a favore delle new-entry.

“Ma TIM, in questo senso, è avvantaggiata, in quanto il suo livello di indebitamento è inferiore a quello delle concorrenti europee; inoltre – aggiunge l’analista – il fatto di essersi aggiudicata anche in altri Paesi licenze UMTS per i telefonini di terza generazione attraverso consociate già dotate di reti proprie, non la espone alla concorrenza di gestori UMTS puri, che devono affrontare altissimi investimenti per mettere su le proprie reti. In questo senso TIM corre minori rischi”.

(Vedi Utili: TIM, +20,4% nel 2000, fatturato +6,4% e Tlc: TIM, previsioni utili 2000, prospettive 2001))