STMicroelectronics continua senza esitare la sua corsa al ribasso che a Piazza Affari l’ha portata a perdere il 7,17% a €30,3. “Non c’è storia – dice a Wall Street Italia l’operatore di una Sim straniera che chiede di non essere citato – questo titolo è destinato a scendere fino ai €20”.
A Parigi, dove il titolo della società italo-francese che produce semiconduttori è anche quotato (come del resto a New York), STM lascia il 6,17% a €30,40.
Ma è tutto il settore dei tecnologici e dei semiconduttori in particolare a soffrire. E non solo in Italia. L’indice Eurostoxx sul comparto high tech segna un calo del 5,25%.
A Parigi, in calo anche Alcatel, che lascia l’8% a €13,80.
A Francoforte perdono quota tra gli altri Infineon, -3,78% a €23,14, e Siemens, -3,25% a €51,28.
“Non c’è proprio feeling sul settore, non si tratta di uno o due titoli soltanto – dice a Wall Street Italia Dario Fumagalli, analista di Deutsche Bank – il comparto risente di diversi fattori: il forte rallentamento dell’economia, la crisi della telefonia, la consapevolezza che l’universo tecnologico vedrà un forte movimento di accorpamento, come ha già dimostrato Hewlett-Packard comprando Compaq“.
(Vedi HP-COMPAQ: SPECIALE WALL STREET ITALIA)
Sui semiconduttori in particolare, le attese per il 2002 non sono rosee: “dobbiamo aspettarci una pesante revisione delle attese di crescita”, avverte l’analista.
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