Ripartono a tutto gas le quotazioni sul mercato Aim Italia. Nei primi sei mesi del 2021 sono state le 13 nuove IPO, di cui 2 approdate sul segmento professionale e 1 Spac. E il bilancio in termini di rendimento è decisamente positivo: dalla data di quotazione al 9 luglio 2021, le Ipo hanno registrato una performance positiva con un rendimento in media pari al +44%.
E’ quanto rileva l’osservatorio Aim pubblicato da IR Top Consulting secondo cui le ammissioni risultano in crescita rispetto allo stesso periodo del 2020 quando erano state registrate 3 Ipo.
Il trend positivo si conferma anche confrontando il dato 2021 con il relativo periodo del 2019 (pre Covid-19) quando le ammissioni sono state 11.
Identikit delle nuove quotate
I collocamenti del 2021 si sono realizzati principalmente nei mesi di maggio e giugno, contando 7 nuove società, e si sono concentrate su 4 settori: la Tecnologia è al primo posto con 5 Ipo (38%), seguono Servizi (3 società, 23%), Finanza (3 società, 23%), Energia ed Energie Rinnovabili (2 società, 15%).
Relativamente alla distribuzione territoriale, il 54% delle Ipo 2021 proviene dalla Lombardia, il 23% dal Lazio, il 15% dal Veneto e l’8% dall’Emilia-Romagna. Il 38% delle nuove Ipo è costituito da Pmi innovative (5 società).
Raccolti 318 milioni di euro
Le 13 nuove quotazioni del I semestre 2021 hanno raccolto complessivamente 316 milioni di euro, di cui 96 milioni derivanti da società e 220 milioni di euro da Spac (pari al 70% sul totale della raccolta 2021), in crescita rispetto alla raccolta totale dell’intero 2020 (136 milioni di euro).
Il dato risulta positivo se confrontato con il primo semestre 2020 che registrava capitali raccolti pari a 30 milioni di euro e con il primo semestre 2019 (pre Covid-19) con una raccolta pari a circa 74 milioni di euro.
La capitalizzazione totale in Ipo delle 13 ammissioni del primo semestre 2021 è pari a 670 milioni di euro (37,5 milioni in media al netto Spac), post quotazione la market cap è salita a 825 milioni di euro, pari al 10% del mercato Aim. Il flottante medio in Ipo è pari al 22% (al netto di Spac).
Buona resistenza alla crisi COVID
Il mercato AIM Italia si è mostrato resiliente nell’anno del COVID. Lo dimostra l’andamento dei ricavi, risultato pari a 4,9 miliardi di euro al 31 dicembre 2020 con un incremento medio dei ricavi del +3% rispetto al 2019, di cui il 32% realizzato all’estero. La crescita dei ricavi – afferma la ricerca – ha interessato il 48% delle società. Nell’11% dei casi è stato inoltre rilevato un tasso di crescita superiore al 50%.
“Le società Aim hanno reagito positivamente agli effetti dell’emergenza sanitaria segnando una crescita media di fatturato 2020 pari a +3% con i settori Telecomunicazioni (+42%), Chimica (+19%), Tecnologia (+14%) ed Healthcare (+5%) che hanno sovraperformato il mercato – spiega Anna Lambiase, Ceo & Founder di IR Top Consulting – I ricavi medi delle aziende quotate su Aim Italia ammontano a 35,7 milioni di euro con un Ebitda medio pari a 4,8 milioni di euro. Il mercato Aim Italia conferma il suo ruolo centrale nel favorire lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle Pmi; le societa’ impiegano nel 2020 circa 19.600 dipendenti, con una crescita, in media, pari al +23% rispetto allo stesso perimetro dell’anno precedente”.