
In un contesto di mercato sempre più volatile e dinamico, le obbligazioni governative europee e americane forniscono agli investitori le giuste certezze. Ne abbiamo parlato con Gregory Peters di PGIM Fixed Income
Sono i titoli di Stato a rappresentare l’occasione più ghiotta, in un momento come quello attuale in cui i mercati finanziari sono chiamati a fare i conti sempre più spesso con la volatilità.
Ad evidenziarlo è stato Gregory Peters, Co-Chief Investment Officer di PGIM Fixed Income, che ai nostri microfoni ha raccontato quelle che sono le previsioni e le aspettative sul mercato obbligazionario in un quadro macroeconico in rapida evoluzione.
Peters, qual è la sua visione d’insieme sul mercato obbligazionario in questa fase economica così particolare?
“Siamo in un momento eccellente per essere investitori in obbligazioni. I rendimenti sono ai livelli più alti degli ultimi anni, offrendo agli investitori un reddito maggiore. Inoltre, questi strumenti forniscono una protezione significativa per il portafoglio, soprattutto se l’economia dovesse rallentare.
Se i segnali di rallentamento si concretizzassero, le banche centrali potrebbero ridurre i tassi, rendendo ancora più vantaggioso avere in portafoglio obbligazioni”.
In un contesto di mercati volatili, quali strumenti obbligazionari considera più interessanti?
“In questa fase del ciclo economico, con spread creditizi molto ristretti e una maggiore esposizione al ciclo economico, preferisco puntare sulle obbligazioni sovrane, sia europee che statunitensi.
Questi titoli offrono equilibrio al portafoglio e possono generare benefici significativi. L’esposizione ai titoli sovrani non solo garantisce un reddito aggiuntivo, ma rappresenta anche una forma di protezione in caso di turbolenze economiche”.
Quale ruolo andranno a ricoprire le banche centrali nei prossimi mesi e come pensa si muoveranno?
“Le decisioni delle banche centrali saranno cruciali. Sono finiti i tempi in cui le banche centrali reagivano immediatamente a ogni instabilità nei mercati azionari. Oggi l’inflazione è molto più alta, e i loro interventi saranno più ponderati. Tuttavia, se l’economia globale dovesse rallentare in modo evidente, è probabile assistere ad un taglio dei tassi, il che rappresenterebbe un vantaggio per il mercato obbligazionario”.
Come stanno cambiando in particolare le strategie di portafoglio in questa nuova fase di mercato?
“Gli investitori devono adattarsi a un contesto estremamente diverso rispetto al passato. La dispersione nel mercato obbligazionario è ai massimi storici, specialmente nel segmento high yield, dove gli spread creditizi sono molto stretti ma variano significativamente tra le singole emissioni. In questo scenario, la gestione attiva del portafoglio diventa essenziale per andare a individuare le migliori opportunità e proteggere gli investimenti”.
Quali sono i principali fattori da considerare nella costruzione di un portafoglio obbligazionario oggi?
“Le decisioni di portafoglio devono essere prese considerando lo scenario macroeconomico. Avere duration nel portafoglio è un fattore chiave in questo contesto.
Per questo motivo, in PGIM Fixed Income preferiamo posizionarci su titoli sovrani, che offrono stabilità e potenziale di crescita nel caso in cui le banche centrali adottino una politica monetaria più accomodante in futuro”.
In conclusione, qual è il messaggio principale che intende rivolgere agli investitori?
“Per concludere, come già rimarcato in precedenza, il mercato obbligazionario offre oggi un mix davvero interessante tra rendimento e protezione. I titoli di Stato rappresentano un pilastro fondamentale per gli investitori che cercano stabilità e redditività in un contesto di incertezza economica. La selezione degli investimenti sarà essenziale nei prossimi mesi, e la gestione attiva giocherà un ruolo determinante per ottenere i migliori risultati. Prevediamo oscillazioni trimestrali di volatilità in un mercato rialzista che continua a offrire interessanti opportunità di carry in settori selezionati. Si consiglia di mantenere la calma, di non inseguire le speculazioni e di concentrarsi sui fondamentali, reagendo all’azione piuttosto che alla retorica”.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di aprile 2025 del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.