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Pagamenti digitali: denaro mio non ti riconosco

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di Sandra Riccio

La tecnologia sta trasformando il denaro così come siamo abituati a conoscerlo costringendo la banche ad adeguarsi e affrontare la concorrenza di nuovi player fintech nel mondo dei pagamenti e non solo

Mentre in Italia si dibatte di limiti al contante e incentivi ai pagamenti elettronici, il mondo dei pagamenti digitali è in piena trasformazione. Il lancio, da parte di Facebook, della criptovaluta Libra basata su blockchain e del digital wallet Calibra, è solo un esempio del fermento che sta vivendo questo settore. Per le banche, così come per le società delle carte di credito e per gli altri operatori del comparto, questo scenario rappresenta una nuova sfida da affrontare. Quella dei pagamenti è, infatti, un’area di business facilmente penetrabile, caratterizzata da una tecnologia che è già molto avanzata, grazie alla diffusione di software sempre più smart e, soprattutto, grazie all’avvento dell’Intelligenza artificiale. Per i vecchi protagonisti di questo settore ciò significa vedere messa a rischio una cospicua fetta dei ricavi provenienti dai pagamenti. I margini, in questo ramo di attività, sono già diminuiti e ora sono messi in pericolo dalla crescita delle transazioni digitali e della concorrenza di nuovi player come Facebook, Amazon WhatsApp e Alibaba.

La tecnologia sta trasformando il denaro così come lo conosciamo

A questo cambiamento ha contribuito anche l’Open banking, che ha portato alla condivisione dei dati e dei servizi, in mano alle banche tradizionali, con altri operatori anche di settori diversi da quelli dell’ecosistema bancario. Questo contesto e la direttiva Psd2, favoriranno sempre di più lo sviluppo di un nuovo panorama competitivo e l’arrivo di nuovi operatori.

Intanto i pagamenti sono diventati sempre più istantanei e con commissioni minime, se non del tutto azzerate. Inviare denaro o fare acquisti in tempo reale, utilizzando lo smartphone o il tablet, sarà sempre più facile e milioni di persone, molto presto, verranno investite dalla rivoluzione digitale in corso anche nei pagamenti.
Il numero di player pronti a sfruttare le potenzialità di questa rivoluzione è in forte crescita. Solo nell’ambito delle criptovalute, ossia le nuove monete digitali, si contano oltre 2.000 nomi anche se c’è una concentrazione spiccata sul Bitcoin (52%), davanti ad altre monete virtuali come Ether (11%) e Ripple (9%).

Il nuovo ecosistema dei pagamenti

Il nuovo ecosistema dei pagamenti

“è difficile da definire – dice Paolo Gianturco, senior partner di Deloitte, responsabile FinTech -. È complicato individuare con precisione i cambiamenti che caratterizzeranno questo nuovo mondo. Tuttavia ci sono alcune costanti che molto probabilmente delineeranno questo ambito indipendentemente dallo scenario futuro”.

In primo luogo ci sarà, per l’esperto, un maggior utilizzo delle tecnologie di pagamento elettronico da parte dei consumatori. Questo fenomeno consentirà di costruire una nuova rete di prodotti e di servizi che andrà oltre il semplice pagamento. Sarà un’opportunità per fidelizzare la clientela, per esempio con servizi a valore aggiunto come il monitoraggio delle uscite del mese oppure con incentivi ad hoc tagliati sul singolo cliente.

“In pratica l’accesso ai dati dei clienti offrirà nuove opportunità di reddito per le banche o per i player che opereranno nel nuovo ecosistema di pagamenti – afferma Gianturco -. Sarà un nuovo canale di entrate che andrà oltre le operazioni di pagamento”.

In secondo luogo è probabile una maggiore democratizzazione delle infrastrutture di pagamento che faciliterà una maggiore interoperabilità tra i diversi attori della catena del valore. Questo significa che gli esercenti beneficeranno di una possibile riduzione delle commissioni e di minori barriere per il passaggio ad altri operatori. Di conseguenza, i fattori di differenziazione come i servizi a valore aggiunto e la conoscenza delle abitudini del consumatore diventeranno sempre più centrali.

Infine, è probabile che il panorama dei pagamenti diventi più sicuro. Le questioni legate alla cyber sicurezza e alla privacy sono in primo piano. In questo, i livelli più elevati di sicurezza che i wallet elettronici offrono, per fare un esempio, possono consentire alle banche e ai player dei pagamenti di ridurre i costi per la sicurezza. Allo stesso tempo, la disponibilità di maggiori dati sulla clientela consentirà di erogare finanziamenti e prestiti con una migliore valutazione del rischio, oltre che di ampliare in modo redditizio la base dei clienti.

“In definitiva, il nuovo ecosistema dei pagamenti presenterà sì nuove sfide ma sarà anche una grande opportunità – conclude Gianturco -. A patto però che le banche inizino a pensare digitale”.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di dicembre del magazine Wall Street Italia.