Economia

P2P lending, chi sono gli investitori che prestano direttamente all’economia

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Investire direttamente in prestiti all’economia reale, senza l’intermediazione della banca. Questo principio, proprio del peer-to-peer lending (“prestito da pari a pari”), tende ad allettare investitori abbastanza giovani con una propensione al rischio superiore alla media e che, comunque, si impegnano in questa forma di diversificazione con cifre non troppo elevate, in media 5mila euro.
E’ questo il quadro emerso dall’indagine compiuta da October, piattaforma di P2P lending leader nell’Europa continentale, che ha coinvolto 3.200 individui che hanno utilizzato il servizio per finanziare la crescita delle Pmi europee.

 

Il profilo degli investitori

La prevalenza di genere è chiara: il 90% dei prestatori di October è uomo, con un’incidenza superiore nella fascia d’età compresa fra i 36 e i 45 anni (35%). Le fasce 26-35 e 46-55, poi, pesano ciascuna in ugual modo al 25%.
Quanto ai livelli di reddito, il 44% dichiara un reddito annuale netto fino a 28mila euro mentre il 35% si colloca nella fascia tra i 28mila e i 55mila euro.
Un ulteriore 20% dichiara, infine, un reddito superiore ai 55mila euro. La Lombardia è, da un lato, la regione con la più alta concentrazione di prestatori, mentre al Veneto e al Lazio spettano i primati del portafoglio medio più elevato.

L’appetito per il rendimento (14%), ma soprattutto la necessità di diversificazione di portafoglio (56%) hanno spinto gli investitori a rivolgersi al P2P lending.
Si tratta di un campione decisamente più audace rispetto a quello del risparmiatore medio italiano: un prestatore October su due ha dichiarato di aver investito i propri risparmi prevalentemente in azioni, il 68% (era possibile la scelta di più opzioni) in fondi comuni ed Etf (grafico in basso).

“A livello europeo sono 19.000 i prestatori attualmente attivi sulla nostra piattaforma” in crescita del 20% rispetto a fine 2018, ha commentato Sergio Zocchi, ad di October Italia, “il costante miglioramento della customer experience, unito alla capacità di attrarre imprese di qualità, è un elemento chiave per la diffusione di questa nuova asset class”.