di Tom Bailey ed Eric Strand (HANEtf)

Perché l’oro è destinato a brillare nel 2023

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I rendimenti dell’oro nel 2022 hanno subito forti variazioni tra le diverse valute, ad esempio, se misurato in sterline, il metallo giallo è aumentato di circa l’8% nel corso dello scorso anno. Per un investitore britannico, quindi, l’oro nel 2022 è stato sicuramente vantaggioso, soprattutto se confrontato con altre asset class, ricoprendo il noto ruolo di bene rifugio in un momento di mercato turbolenti.

Tuttavia, gran parte della performance UK è stata determinata proprio dai tassi di cambio. Infatti, nel 2022 il metallo giallo ha perso circa il 4%, se misurato in dollari Usa. Questo dato è forse sorprendente se si considera il contesto: quest’anno ci siamo trovati di fronte a livelli di inflazione che non si vedevano da quasi un decennio, e l’oro per sua natura è noto come copertura contro l’inflazione. Inoltre, vista la grande volatilità dei mercati azionari l’oro dovrebbe diversificare il portafoglio, oltre a ricoprire il ruolo già citato di bene rifugio in momenti di incertezza geopolitica, situazioni che tendono a riversarsi sui mercati.

Ma volgendo lo sguardo al nuovo anno, molti analisti si aspettano un cambio di rotta, con un rallentamento dei rialzi da parte della Federal Reserve e il dollaro forte potenzialmente in ritirata. Fattori che dovrebbero portare a sgravare i prezzi del metallo giallo, incentivando una ripresa della domanda da parte degli investitori.

Prevediamo un nuovo massimo storico per il metallo giallo nel corso del 2023, con il conseguente avvio di un nuovo mercato toro per questa classe di investimento quando il prezzo supererà i 2.100 USD per oncia troy. Diverse fonti aumenteranno la domanda di oro, tra cui le banche centrali, visto che come gruppo hanno continuato ad aggiungere sempre più oro alle loro riserve, con un nuovo record raggiunto nel terzo trimestre del 2022.

In definitiva, vediamo un miglioramento delle prospettive monetarie e il cambio di rotta sui rialzi dei tassi da parte delle banche centrali darà il via a un movimento esplosivo per l’oro negli anni a venire. Riteniamo pertanto che l’oro terminerà il 2023 con un rialzo di almeno il 20%.

Pensiamo inoltre che proprio i minatori d’oro saranno in grado di sovraperformare il prezzo stesso della materia prima. Infatti, i minatori d’oro sono oggi storicamente a buon mercato rispetto al costo dell’oro e negli ultimi dieci anni sono stato capaci di ridurre il loro debito in modo sostanziale. Il costante aumento del prezzo dell’oro negli ultimi anni ha trasformato i minatori d’oro in “veri e propri mostri del flusso di cassa”. Allo stesso tempo, le società del settore sono diventate molto più amiche degli azionisti, visto che negli ultimi anni hanno costantemente aumentato i dividendi. Allo stesso tempo, negli ultimi due anni abbiamo assistito a riacquisti record di azioni da parte dei minatori d’oro. Ma è fondamentale che ciò non avvenga con un aumento del debito e con valutazioni elevate, come avviene nella maggior parte dei settori.

I minatori d’oro sono interessanti anche per la bassa correlazione con i principali indici in quanto hanno una correlazione molto bassa con l’intero mercato azionario e stanno diventando sempre più interessanti per gli investitori di grandi dimensioni alla ricerca di possibili driver di rendimento, che potrebbero tradursi in forti flussi di capitale, portando così i prezzi delle azioni a salire.

Un’altra tendenza chiave per l’oro nel 2023 sarà la crescente domanda di soluzioni ESG da parte degli investitori. Gli investitori professionali ritengono che i veicoli di investimento in oro senza forti credenziali ESG perderanno fondi a favore dei rivali che nei prossimi due anni si concentrano sull’approvvigionamento responsabile e sostenibile.

Questo è uno dei risultati dello studio commissionato da HANetf nel novembre 2022, che ha rilevato che quasi due investitori professionali su cinque (36%) prevedono un drastico aumento dei trasferimenti verso fondi con forti credenziali ESG e circa l’80% degli investitori istituzionali e dei gestori patrimoniali intervistati ha dichiarato di aspettarsi un aumento dell’attenzione per l’estrazione responsabile e sostenibile dell’oro, sottolineando la necessità per i veicoli di investimento in oro di migliorare le proprie credenziali di sostenibilità.