di Clément Maclou (Decalia)

Decalia: tutti in sella!

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E se le biciclette fossero una soluzione alla complessa formula per riaprire le economie senza sacrificare il distanziamento sociale? In tutto il mondo i governi stanno promuovendo la mobilità ciclabile come alternativa più sicura al trasporto pubblico. A questo scopo sono stati stanziati dei fondi: nel Regno Unito, ad esempio, è stato recentemente istituito un “fondo di emergenza per la mobilità attiva” di GBP 250 milioni, mentre in Francia sono ora disponibili incentivi per le riparazioni e l’acquisto di biciclette elettriche. E la strada viene riallocata dalle auto alle biciclette, con la piccola e densa Milano che offre una tabella di marcia per molte altre città. Temporanei o meno, stanno comparendo centinaia di chilometri di “piste ciclabili Corona”, tra cui alcune nella nostra Ginevra (con grande disappunto di alcuni motociclisti, aggiungeremmo).

Ma la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto più sicuro in un mondo di Covid-19, è anche un mezzo per “soddisfare il minimo richiesto di attività fisica quotidiana” secondo le indicazioni dell’OMS. Per questo motivo, già durante il periodo di confinamento, stava (ri)conquistando degli adepti. Al punto che i rivenditori nel Regno Unito, ma anche negli Stati Uniti o in Australia, hanno combattuto per soddisfare le richieste di vendita e di assistenza.
La Gran Bretagna ha sicuramente molta strada da percorrere, poiché la mobilità ciclabile si stima rappresenti solo il 2% di tutti gli spostamenti, rispetto al 27% nei Paesi Bassi.

Al di là dei nostri polpacci e della salute in generale, i beneficiari di questo boom comprendono i produttori di biciclette e di parti di ricambio, le piattaforme di noleggio/sharing insieme alle attrezzature collegate per allenamento in casa. In quest’ultimo campo, la pandemia sta trasformando Peloton in un marchio casalingo.
Quando si è costretti in casa e non si guarda Netflix o non si partecipa a videoconferenze su Zoom, perché non partecipare a una sessione virtuale di ciclismo? Peloton ha recentemente registrato un record di 23’000 partecipanti ad una singola sessione online di allenamento con una comunità di oltre 2 milioni di iscritti in tutto il mondo. L’utilizzo di Strava, un’applicazione per il monitoraggio fisico apprezzata da ciclisti e corridori, è triplicato durante il blocco, raggiungendo oltre 55 milioni di utenti. Mentre Zwift, una piattaforma online per il ciclismo, sta portando l’esperienza virtuale a nuovi livelli.

E anche gli investitori possono partecipare alla corsa! Oltre a Peloton, che ha raggiunto livelli di valutazione elevatissimi, è opportuno citare qualche altro attore quotato – a cominciare dal leader nella produzione di biciclette Giant Manufacturing. Con una gamma completa di prodotti, che spazia dal tempo libero alla performance, dalla strada al fuoristrada, dal convenzionale all’elettrico, questa azienda taiwanese è ben posizionata per ampliare la propria quota di mercato, grazie alle competenze tecnologiche interne e ad una base produttiva flessibile.
La crescente adozione delle biciclette elettriche di fascia alta, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, sarà fondamentale per la crescita futura dei ricavi, per Giant ma anche per la sua concorrente Merida Industry (anch’essa con sede a Taiwan). Tra i fornitori, la reputazione di Shimano non è seconda a nessuno. Fondata quasi un secolo fa, questo produttore giapponese di componenti per trasmissioni, freni, ruote e pedali costituisce circa il 70-80% del mercato globale in termini di valore. Per quanto riguarda le batterie, Simplo Technology Group (di Taiwan, ancora una volta!) è un attore chiave nella filiera delle batterie per biciclette elettriche e il secondo maggior fornitore di gruppi di batterie nel mercato europeo delle biciclette elettriche.

L’esperienza ciclistica indoor/outdoor si sta evolvendo rapidamente. Questo ecosistema potrebbe infatti rivelarsi uno dei principali beneficiari della pandemia di Covid-19, che ha imposto il distanziamento sociale come norma e ha reso gli eventi o le gare sempre meno frequenti. L’innovazione ha creato nuovi modelli di ricreazione e competizione, che sono adatti sia per la generazione dei Millennials, sia per quelle più anziane.

Strategia Globale

“Bike to the BEACH!”

• Sentiment “risk-on”, alimentato dalla riapertura dell’economia e dalle speranze di un vaccino

• Violenta rotazione settoriale a favore di titoli value e ciclici fortemente colpiti

• Ancora giustificato un approccio complessivamente prudente, dato il rischio-rendimento poco attraente

Il sentiment “risk-on” si è mantenuto nel mese di maggio, soprattutto negli ultimi giorni del mese, quando i titoli value e ciclici più colpiti hanno spinto al rialzo i mercati azionari. Questo sentiment positivo è stato determinato da un mix di dati economici finalmente in miglioramento (al margine), dalla riapertura di un numero sempre maggiore di economie, dalla possibilità di ulteriori stimoli su entrambe le sponde dell’Atlantico e dalle speranze riguardo un vaccino ed una cura potenziali. Neppure l’aumento delle tensioni tra USA e Cina o i dati economici analoghi a quelli della depressione sono stati in grado di minare l’ottimismo degli investitori.

Quindi, si torna – o meglio, si pedala – verso una certa forma di normalità per le persone e verso i titoli BEACH (Booking, Entertainment, Airlines, Cruises & Casinò e Hotel) per gli investitori. A causa di un allargamento del posizionamento e delle performance relativi, la rotazione settoriale a favore di questi titoli rimasti indietro è stata violenta. Vi è ancora un potenziale di rialzo, ma attualmente prevale la selettività.

Mentre gli animi sollevati degli investitori sono stati ansiosi di cavalcare il rimbalzo tecnico dell’economia, rimane giustificato un approccio complessivamente prudente, pur adottando un orientamento opportunistico (facendo attenzione alla rotazione settoriale) e una linea costruttiva durante la strategia di uscita.
Ci aspettiamo infatti che l’economia segua una traiettoria insolita e disomogenea a forma di “Swoosh”… nonostante le ingenti iniezioni di liquidità della Banca Centrale. Il mercato sta forse sottostimando il muro del debito e l’entità delle cicatrici che questa pandemia lascerà sia sul mercato del lavoro (molte delle perdite di posti di lavoro saranno permanenti), sia nella spesa per i consumi. Detto ciò, il posizionamento degli investitori rimane ribassista con un’inclinazione quality growth, pertanto potremmo osservare il proseguimento di questa tendenza al riequilibrio.

Rispetto alle obbligazioni, l’attrattiva delle azioni rimane evidente, grazie anche agli interessanti rendimenti da dividendi. In termini assoluti, tuttavia, le azioni risultano costose su un orizzonte temporale di 12-18 mesi. Le previsioni degli utili del consensus sembrano particolarmente ottimistiche.
Mentre le stime per il 2020 sono state in gran parte ridimensionate durante la stagione dei risultati del primo trimestre, le previsioni per il 2021 sono rimaste sostanzialmente invariate, anticipando un ritorno ai livelli del 2019 sia in Europa che negli Stati Uniti. Tutto ciò suggerisce un potenziale di rialzo limitato nel breve termine, ad eccezione di uno shock positivo per i premi per il rischio azionario (ad esempio, la scoperta di un vaccino) che farebbe aumentare temporaneamente i multipli.

A livello di portafoglio, ciò si traduce in un‘allocazione di leggero sottopeso e sottopeso rispettivamente alle azioni e alle obbligazioni. Nelle azioni, manteniamo la nostra preferenza per i mercati diversificati più resilienti, come la Svizzera e gli Stati Uniti, e per i titoli high-quality a grande capitalizzazione con un bias growth.
Tuttavia, abbiamo in qualche modo ribilanciato questo posizionamento introducendo un certificato che investe in titoli in ripresa, come ad esempio i BEACH. Inoltre, continuiamo a considerare strategie di copertura tattiche su base opportunistica. Nel reddito fisso, rimaniamo complessivamente leggeri e selettivi sia sulla duration, che sul rischio di credito. Per il resto, manteniamo il nostro posizionamento di sovrappeso sull’oro, compensando parzialmente e indirettamente l’attuale sottopeso sui titoli governativi. Infine, riguardo alle valute, abbiamo declassato la nostra posizione sull’EUR a un leggero sottopeso, privilegiando il CHF in termini relativi.

Asset Allocation

• Azioni – Leggero sottopeso, inserendo titoli in fase di recupero, mantenendo nel complesso un bias quality

• Reddito Fisso – Ancora leggero e selettivo sia sulla durata, che sul rischio di credito

• Valute – Ora a favore del CHF a discapito dell’EUR (declassato a leggero sottopeso)