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Obbligazionario societario, crisi domanda in stile Lehman

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NEW YORK (WSI) – Non e’ la prima fuga di capitali dal mercato dei bond di qualita’. Ma stavolta ci sono dei dettagli che rendono la fase di correzione diversa e per certi versi piu’ preoccupante rispetto a quelle degli ultimi anni. Sono dati che dovrebbero far saltare dalla sedia gli investitori nel reddito fisso e far suonare un campanello dall’arme per chi scommette nell’azionario.

I manager dei bond societari hanno evitato in tutti i modi di svendere i loro asset di qualita’ ed entrare nel mercato dei CDS. Ma hanno dovuto ben presto rinunciare, come si vede bene nel grafico a fianco.

Visto l’andamento al ribasso dei bond piu’ sicuri (queli “investiment grade”) e dei titoli che garantiscono alti rendimenti, messi sotto crescente pressione, la liquidazione ha inevitabilmente preso il via.

La pioggia di vendite sul mercato dei bond a tassi alti ricalca la situazione venutasi a creare all’alba della crisi subprime. Sono infatti stati toccati gli stessi livelli visti prima del crack di Lehman.

Quanto al collasso della domanda per i titoli societari “investment grade”, l’entita’ e’ ancora piu’ allarmante di sei anni fa.

La fase di correzione nel mercato ‘high yield’, che si protrae ormai da 30 sedute, e’ stata la piu’ accentuata dalla fine della recessione del 2008. I rendimenti si sono ampliati di 159 punti base.
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Solo i ribassi della fase di mercato nel periodo luglio-ottobre 2011 hanno avuto un’intensita’ maggiore di quella attuale.

Sarebbe un errore interpretare questa situazione come favorevole alle Borse. Non e’ mai esistita, e’ bene tenerlo sempre a mente, una rotazione di portafoglio che porti a un allargamento del credito ad alto rendimento senza prima o poi punire l’azionario.