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Numero esodati più alto. Dove si troveranno i fondi?

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Roma – Si riapre il nodo degli esodati nella legge di Stabilità. La Ragioneria avrebbe evidenziato una estensione della platea nell’emendamento dei relatori che renderebbe carente la copertura. Il confronto è aperto con la volontà di trovare una soluzione. Tra le ipotesi una maggiore stretta sull’indice di rivalutazione di pensioni ricche.

L’EMENDAMENTO – I relatori hanno depositato sabato l’emendamento che include nella platea dei lavoratori da salvaguardare come ‘esodatì anche «i lavoratori licenziati, entro il 31 dicembre 2011, anche in conseguenza di fallimento o di altra procedura concorsuale nonchè di cessazione dell’attività dell’impresa, purchè privi di occupazione, che maturino il diritto a pensione sulla base delle previgenti regole entro i successivi 24 mesi».

Le risorse individuate, invece, poggiano su un meccanismo di «autocopertura» – cioè di utilizzo delle risorse già stanziate – considerando di scontare dal computo degli esodati i periodi di «non lavoro» coperti finanziariamente grazie agli scivoli economici presi dal lavoratori come buonuscita dall’impiego. A settembre – come una sorta di clausola di salvaguardia – è prevista nell’emendamento la possibilità, se le risorse non saranno sufficienti, di rivedere in maniera restrittiva «l’indice di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di importo più elevato».

L’ALLARME – La Ragioneria avrebbe evidenziato domenica mattina che la copertura, vista l’estensione della platea, non è più sufficiente. Sul tavolo del confronto ci sarebbe quindi un sub-emendamento del governo che proporrebbe l’utilizzo della stretta sulle pensioni più alte non più come clausola di salvaguardia ma come copertura tout court da subito. Su questo tema il confronto sarebbe però ancora aperto anche se l’obiettivo è quello di arrivare concretamente ad una soluzione il prima possibile.

DOCENTI – Arriva invece la soluzione sui tagli al settore scolastico che evita così di aumentare l’orario di lavoro dei docenti. Il ministro dell’istruzione Francesco Profumo , sta ora illustrando in commissione Bilancio l’emendamento che trova risorse da alcuni micro-capitoli come i distacchi dei docenti e da vecchi accantonamenti.

L’emendamento, in particolare, raggiunge le risorse programmate dal taglio della spending review per il ministero dell’Istruzione attraverso diverse misure: 1,8 milioni dal taglio dei distacchi sindacali e dei comandi dei docenti del personale scolastico al ministero e ad altri enti; 6 milioni dalla dismissione immobile di piazzale Kennedy, a Roma, utilizzato come sede del ministero dell’Università prima dell’accorpamento con il ministero dell’Istruzione; 20 milioni dai tagli per i bandi dei fondi First e Trin; 30 milioni di tagli sul progetto Smart City nel centro nord; 47,5 milioni dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa «senza pregiudicare l’offerta»; e ulteriori maggiori risorse da un fondo alimentato nel passato dagli accantonamenti di risorse raccolte con vecchi tagli.

Profumo nel corso della commissione ha ringraziato il ministero dell’Economia per l’aiuto nell’identificare le nuove risorse che hanno consentito di cancellare la norma che prevedeva l’aumento dell’orario per i professori.

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