Economia

Novovax, vicino ok dell’Ema. Via libera già la prossima settimana

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Si avvicina il disco verde dell’Ema nei confronti di Novavax, il vaccino anti-Covid basato su tecnologia tradizionale e che potrebbe essere ’accettato’ anche dai no vax scettici riguardo i preparati a Rna. La data precisa non si conosce, ma secondo quanto annunciato alla stampa da Marco Cavaleri, a capo della task force vaccini dell’Ema, l’ok potrebbe arrivare già la prossima settima.

Già autorizzato in Indonesia, il vaccino sfrutta la tecnica delle proteine ricombinanti, in uso da decenni contro malattie come pertosse, epatite, meningite, herpes zoster e altre infezioni virali.

“I dati – spiega Cavaleri – parlano di un’efficacia intorno al 90% e sono comunque solidi. Credo che il vaccino possa ottenere l’approvazione per la metà di dicembre, visto che alla fine gli standard di sicurezza e qualità della produzione sono stati allineati a quelli richiesti dall’Ema e dall’Fda americana. Potrà essere somministrato dai 18 anni in su”.

Una volta approvato, Novavax sarà il quinto vaccino anti-Covid autorizzato in Europa, dopo Pfizer/BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson. La Commissione Ue ha firmato un accordo con la casa farmaceutica statunitense per fornire ai Paesi dell’Unione fino a 200 milioni di dosi tra la fine del 2021 e i prossimi due anni. L’intesa diventerà operativa non appena il vaccino sarà giudicato “sicuro ed efficace” dall’Ema.

Come funziona

Quello di Novovax è solo uno dei dei circa 50 vaccini COVID-19 a base di proteine, ora in fase di test clinici in tutto il mondo. Per suscitare una risposta immunitaria protettiva, questi vaccini forniscono proteine, insieme a adiuvanti che stimolano l’immunità, direttamente alle cellule di una persona, piuttosto che un frammento di codice genetico che le cellule devono leggere per sintetizzare le proteine ​​stesse.

A differenza delle tecnologie relativamente nuove su cui si basano le iniezioni di mRNA e del vettore virale Covid-19, i vaccini proteici sono stati utilizzati per decenni per proteggere le persone da epatite, fuoco di Sant’Antonio e altre infezioni virali.

Anche molte delle reazioni tipicamente causate dai vaccini a mRNA o a vettore virale – mal di testa, febbre, nausea e brividi – si sono dimostrate molto meno frequenti con i vaccini a base di proteine. Il profilo di sicurezza sembra dunque essere molto simile a quello dei vaccini antinfluenzali, che da anni vengono utilizzati in tutto il mondo.

Il protocollo di Novavax prevede due dosi di uguale dosaggio a 21 giorni di distanza. Altro aspetto non irrilevante: si conserva normalmente nei frigoriferi fino a sei mesi.