Volatilità, la curva dei future si inverte: cosa significa
Il balzo dell’indice VIX della volatilità nella notte, a causa dell’escalation improvvisa e inattesa della guerra commerciale sino americana, ha generato una situazione particolare sui mercati. L’indice VIX è salito sopra i 18 punti ai massimi da gennaio e portandosi sopra tutte le medie mobili chiave.
Il fatto che l’impennata della volatilità arrivi in concomitanza con un numero record di speculazioni ribassiste sui future potrebbe mietere più di una vittima sui mercati. Charlie McElligott di Nomura ha spiegato in una nota stamattina che una minaccia più grande incombe in seguito all’improvviso scatto in avanti della volatilità. Si tratta dell’inversione decisa della curva dei future (UXA).
Breaking news
Gli indici principali di Wall Street sono saliti leggermente oggi, in attesa della decisione della Federal Reserve in materia di politica monetaria. All’avvio delle contrattazioni il Dow Jones ha aperto in rialzo di 73,93 punti, pari allo 0,18%, lo S&P 500 ha guadagnato 13,90 punti (+0,23%) a 5.996,62 e il Nasdaq Composite è salito di […]
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA calano leggermente, superando le aspettative. Nella settimana del 14 giugno 2025, le richieste sono scese a 245.000 unità, riducendosi di 5.000 rispetto alla settimana precedente. Anche le richieste continuative mostrano un lieve decremento. La media delle ultime quattro settimane, considerata un indicatore più affidabile del mercato del lavoro, è aumentata di 4.750 unità.
Le richieste di mutuo negli Stati Uniti diminuiscono del 2,6% nella settimana al 13 giugno, dopo un precedente aumento del 12,5%. La Mortgage Bankers Associations (MBA) segnala anche un calo del 2,1% nelle richieste di rifinanziamento e una discesa al 6,84% nei tassi sui mutui trentennali.
L’inflazione dell’Eurozona si mantiene stabile a maggio, con i prezzi al consumo in aumento dell’1,9% su base annua, in linea con i dati preliminari. L’inflazione core cresce del 2,3% annuo, mentre l’inflazione armonizzata della Zona Euro segna un 2,4% tendenziale. L’analisi dettagliata dei dati Eurostat evidenzia una moderazione rispetto ai mesi precedenti.