Shell: crollo record, utile netto a -89% nel primo trimestre
L’AIA (WSI) – Crolla dell’89% l’utile netto della Shell nei primi tre mesi del 2016, arrivando a 484 miliardi di dollari. Un tonfo da record dovuto essenzialmente alla crisi dei prezzi del petrolio che hanno spinto il gruppo a dichiarare la riduzione quest’anno dei suoi investimenti, dopo la recente fusione da 68 miliardi di dollari con British Gas.
Per fronteggiare la crisi, la Royal Dutch Shell continua a tagliare le spese sacrificando posti di lavoro e progetti costosi, come afferma il direttore generale Ben van Beurden.
“Continuiamo a ridurre le spese, a gestire la situazione finanziaria nel contesto attuale di debolezza dei prezzi del petrolio (…) l’integrazione con British Gas è destinata a una partenza robusta, come risultato di una pianificazione dettagliata e avanzata prima del completamento della transazione. Ciò probabilmente porterà ad un’accelerazione del dispiegarsi delle sinergie dall’acquisizione a costi minori di quelli previsti”.
Breaking news
Altra seduta con focus sulle trimestrali, Piazza Affari poco mossa con Eni in vetta. Negli Usa il core Pce rimane stabile al 2,6%.
Il sentiment dei consumatori negli Stati Uniti ha registrato un calo a luglio. Indice Università del Michigan sui minimi da otto mesi
L’operazione rafforza la posizione competitiva del Gruppo La Doria nel mercato dei sughi pronti
Forte accelerazione degli investimenti, che hanno superato il miliardo di euro