Saipem: perchè nel profit warning pesa la maxi commessa Scozia
Crollano ai minimi le azioni di Saipem che pochi giorni fa ha parlato di un “significativo deterioramento” dei margini su alcuni progetti eolici, un business relativamente nuovo per l’azienda italiana specializzata in perforazioni petrolifere, tra gli aumenti dei costi delle materie prime e della logistica.
Saipem: il parco eolico in Scozia è una spina nel fianco
Punto dolente per Saipem è la maxi-commessa per il parco eolico offshore a est della Scozia, al quale Saipem lavora per conto di Electricité de France (EDF). La società italiana è in ritardo nell’invio delle fondamenta d’appoggio delle 54 turbine, destinate al progetto da 2,4 miliardi di euro, una perdita per Saipem che potrebbe essere superiore al valore della commessa per 550 milioni di euro. Il possibile slittamento del parco eolico da 1,8 miliardi di sterline arriva mentre la pandemia continua a sconvolgere le catene logistiche, la fornitura, il costo del lavoro e delle materie prime. Una volta completato, il progetto genererà abbastanza elettricità per soddisfare il 4% della domanda scozzese scrive Bloomberg.
Saipem ha detto che “ulteriori problemi che causano costi più elevati” del progetto sono stati la ragione principale per il calo di oltre 600 milioni di euro nel suo utile operativo di nove mesi. Ma quello scozzese non è l’unico progetto che pesa sul bilancio di Saipem. Il più grande contratto dell’azienda italiana riguarda un progetto di gas naturale liquefatto in Mozambico guidato da TotalEnergies SE, ma la costruzione del sito nella provincia di Cabo Delgado è stata interrotta all’inizio del 2021 dopo che un gruppo legato allo Stato Islamico ha attaccato una città vicina.
Le prospettive rimangono incerte, dopo che l’amministratore delegato di TotalEnergies Patrick Pouyanne ha detto la scorsa settimana che la situazione della sicurezza deve migliorare ulteriormente prima che il progetto riparta.
La view di Equita
Secondo il Messaggero inoltre Saipem starebbe lavorando con le banche per un prestito ponte da €500 mn per rimborsare il bond (da €500 mn) in scadenza ad aprile. Le banche avrebbero posto una condizione per i due maggiori soci (ENI e CDP) a coprire almeno €1 mld della futura ricapitalizzazione. Secondo il quotidiano, €500 mn del deterioramento di conto economico comunicato il 31 gennaio sarebbero imputabili al progetto offshore wind in Scozia con EDF. Equita ritiene che il rafforzamento di capitale (da almeno 1.5 mld) sia necessario per ristabilire l’equilibrio di bilancio. Tuttavia, dati i tempi tecnici necessari per l’operazione, Saipem necessita ragionevolmente di un bridge loan che possa permettere di rimborsare il primo bond in scadenza concludono gli esperti della Sim milanese.
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