È arrivato l’atteso via libera formale alla riforma Boschi. La Corte di Cassazione ha infatti approvato il referendum costituzionale per come è stato formulato. Ora il governo Renzi ha sessanta giorni di tempo per scegliere la data in cui tenere il voto popolare. Per il momento si ipotizzano due date su tutte: il 13 o il 20 novembre, anche se non si esclude il successivo fine settimana, quello del 27. Prima c’è già la legge di Stabilità da votare in aula.
Il referendum è uno degli appuntamenti più tenuti d’occhio dai mercati, anche internazionali, perché in caso di vittoria dei no, Renzi ha promesso che si dimetterebbe e si arriverebbe a una probabile caduta del governo. Il che significherebbe instabilità politica assicurata e forse prolungata e il rischio – dal punto di vista degli investitori – di vedere salire al potere un gruppo politico “di protesta”, contrario all’eurocrazia – come per esempio il M5S.