Piazza Affari poco mossa in apertura, focus su dazi Trump e AI
Avvio cauto per l’azionario europeo. A Piazza Affari, il Ftse Mib è sostanzialmente invariato (-0,1%) poco sopra i 36.000 punti, con Prysmian (+1,4%), Snam (+1,3%) e Diasorin (+1,2%) fra le migliori e Saipem (-1,3%) in coda.
Listini cinesi in calo, dopo che Trump ha minacciato l’introduzione di una tariffa su tutti i prodotti provenienti dalla Cina a partire da febbraio.
Spunti positivi invece per quanto riguarda il megatrend dell’intelligenza artificiale, con l’annuncio di una joint venture tra SoftBank Group, OpenAI e Oracle per finanziare l’infrastruttura AI. Previsto un investimento iniziale di 100 miliardi di dollari, destinato almeno a quintuplicare.
Focus anche sulle trimestrali Usa, con Netflix a +15% nelle contrattazioni estese dopo la trimestrale da record.
In giornata, riflettori puntati sugli interventi di alcuni banchieri centrali, tra cui la presidente della Bce Christine Lagarde, dal forum di Davos. In programma anche il leading index del Conference Board statunitense.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 107 punti base, con il titolo italiano al 3,58% e quello tedesco al 2,51%.
Fra le materie prime, il petrolio Brent scivola a 79 dollari al barile e l’oro sale a 2.747 dollari l’oncia.
Sul forex, l’euro/dollaro resta sopra quota 1,04 mentre il dollaro/yen risale a 156 in attesa della riunione della BoJ di questo venerdì. Fra le criptovalute, il Bitcoin oscilla intorno ai 105 mila dollari.
Breaking news
Giornata positiva per la maggior parte delle borse europee, compresa Piazza Affari. In calo Tim dopo i conti e il piano industriale.
Prada annuncia la nomina di Silvia Onofri nel ruolo di chief executive officer del marchio Miu Miu, a partire dal prossimo 26 febbraio
L’acquisizione di Eastern Tea rafforza la presenza commerciale di Everton in Nord America
Wall Street apre in positivo dopo una giornata di calo, con l’inflazione che si conferma superiore alle aspettative. I prezzi alla produzione a gennaio sono aumentati dello 0,4% rispetto al mese precedente. Nonostante l’inflazione, i rendimenti dei titoli del Tesoro sono in calo, riducendo la pressione sull’azionario.