Piazza Affari in rialzo, riflettori su Trump a Davos
Seduta positiva per le borse europee, mentre Wall Street viaggia poco mossa dopo i recenti record. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,72% a 36.112,84 punti, con Unicredit (+2,5%), Snam (+2,1%) e Bper (+2,4%) in vetta mentre arretrano Ferrari (-1,8%) e Campari (-1,1%).
Focus sull’intervento di Trump da Davos, mentre gli investitori continuano a valutare le sue prossime mosse in tema di politica commerciale. Il presidente Usa ha promesso “un’azione rapida” per affrontare la spesa pubblica e prevede di imporre dazi su Cina, UE, Messico e Canada. Inoltre, chiederà alle nazioni Opec di abbassare i prezzi del petrolio per ridurre l’inflazione e agevolare i tagli dei tassi.
Pochi spunti dall’agenda macro, con i dati sulle richieste sussidi di disoccupazione: 223 mila le nuove domande, contro 220 mila attese, mentre le richieste continue sono salite ai massimi da tre anni a 1,9 milioni.
Pubblicato anche l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’eurozona (-14,2 punti vs -14,1 stimati), aspettando domani gli indici Pmi.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riavvicina a 110 punti base, con il titolo italiano al 3,64% e quello tedesco al 2,54%.
Fra le materie prime, il petrolio Brent oscilla intorno a 79 dollari al barile aspettando i dati Eia sulle scorte Usa e l’oro rimane in area 2.750 dollari l’oncia.
Sul forex, l’euro/dollaro scambia a 1,04 e il dollaro/yen a 156 in attesa della riunione della BoJ di domani. Fra le criptovalute, il Bitcoin viaggia a 105 mila dollari.
Breaking news
finale contrastato per le borse europee. A Piazza Affari crolla Interpump dopo l’outlook sotto le attese
La Banca centrale russa ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione per il 2025, indicando un aumento dei prezzi tra il 7% e l’8%, influenzato da spese militari crescenti, sanzioni occidentali e carenza di manodopera. Nonostante il rafforzamento del rublo e i dialoghi tra Putin e Trump, il tasso d’interesse rimane al 21%. La governatrice Nabiullina sottolinea l’elevata pressione sui prezzi.
La produzione industriale negli Stati Uniti è cresciuta dello 0,5% a gennaio 2025, superando le previsioni degli analisti. Nonostante un rallentamento rispetto al mese precedente, i dati annuali mostrano un incremento del 2%. La capacità di utilizzo dei settori industriali è aumentata al 77,8%, oltre le stime.
Nel quarto trimestre del 2024, la crescita della Zona Euro è stata confermata allo 0,9% rispetto al trimestre precedente, secondo EUROSTAT. Questo dato è in linea con le stime preliminari e segue una crescita simile nel terzo trimestre dello stesso anno.