Piazza Affari apre in rosso tra dazi e timori economia
Avvio in calo per le borse europee, compresa Piazza Affari con il Ftse Mib in ribasso dello 0,9% poco sotto i 38.000 punti. Vendite in particolare su Iveco (-4,1%), Stm (-2,7%) e Stellantis (-2,4%) mentre avanzano Brunello Cucinelli (+0,7%) e Generali (+0,5%).
I mercati restano in preda alla volatilità , tra le preoccupazioni per un rallentamento della crescita statunitense e l’escalation delle tensioni commerciali. I nuovi dazi del presidente Trump su acciaio e alluminio hanno scatenato ritorsioni da parte di Canada ed Europa, aumentando l’incertezza economica.
Intanto, diversi strategist hanno tagliato le previsioni sull’azionario Usa, anche se per JPMorgan ritiene che la fine della fase ribassista sia vicina, in quanto i mercati del credito indicano un rischio inferiore di recessione e potenziali afflussi dai fondi.
Sullo sfondo, resta il pericolo di uno shutdown governativo a Washington, dopo l’opposizione dei democratici del Senato all’ultimo disegno di legge sui finanziamenti.
In programma oggi i dati sulla produzione industriale dell’eurozona, i prezzi alla produzione statunitensi e le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione Usa.
Sull’obbligazionario il rendimento dei Treasury Usa resta sopra il 4,3%. Lo spread Btp-Bund si attesta a 112 punti base, con il rendimento del decennale tedesco al 2,89% e il Btp al 4,01%.
Fra le materie prime, il petrolio Brent si mantiene sopra i 71 dollari al barile dopo i dati sulle scorte americane da cui è emersa una forte riduzione delle riserve di benzina. L’oro si apprezza a 2.940 dollari l’oncia.
Sul forex, il cambio euro/dollaro viaggia a 1,088 mentre il dollaro/yen scende sotto quota 148. Fra le criptovalute, il Bitcoin oscilla intorno agli 83.000 dollari.
Breaking news
Standard Ethics ha annunciato di avere posto gli Stati Uniti sotto osservazione per un possibile declassamento
Movimenti in deciso rialzo per Intel nella sessione dell’afterhours a Wall Street dopo la nomina del nuovo amministratore delegato. Si tratta di Lip-Bu Tan
Citigroup Inc. prevede un aumento del prezzo del rame fino a 10.000 dollari a tonnellata nei prossimi tre mesi a causa di un mercato globale ristretto, seguito da una prevista diminuzione a 8.500 dollari nel secondo trimestre.
Per JPMorgan il rischio inferiore di recessione negli Stati Uniti è diminuito, con le obbligazioni che implicano una probabilità del 9% al 12% rispetto al precedente 50%