Petrolio, segnali bullish da scorte Usa e il Brent vola oltre $86 prima di ritracciare con il WTI
Il rally dei prezzi del petrolio continua, stavolta sulla scia della pubblicazione dei dati sulle scorte Usa di oil e benzina, da parte della EIA, agenzia preposta a dare informazioni sull’energia.
Nella settimana terminata il 15 ottobre scorso, le scorte di petrolio crude, in particolare, sono scese di 431.000 barili a 426,5 milioni di barili. Il calo ha sorpreso gli analisti intervistati da Reuters, che avevano previsto un aumento delle scorte di 1,9 milioni di barili, e ha avallato i timori sulla scarsità di petrolio e altre materie prime.
In particolare, le scorte presenti a Cushing, in Oklahoma, nel più grande hub petrolifero degli Stati Uniti, sono scivolate al minimo dall’ottobre del 2018.
Immediata la reazione del petrolio, con il Brent che, nella sessione di ieri, ha testato i nuovi massimi in tre anni salendo anche oltre quota $86 al barile, a fronte del WTI che, verso quota $84, viaggia ai valori record dal 2014.
I prezzi del petrolio stanno ritracciando oggi, con il Brent che arretra attorno a $85,60 e il WTI poco mosso a $83,39 al barile.
Confermata anche la minore offerta di benzina, con le scorte che sono scese su base settimanale di 5,4 milioni a 217,7 milioni di barili, al minimo dal novembre del 2019, come riferito dall’EIA, mentre le scorte dei distillati sono capitolate al valore più basso dall’aprile del 2020.
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