Il governo Conte non sta ad attendere passivamente di finire sotto l’attacco dei grandi speculatori internazionali. In queste settimane, scrive La Stampa, “a dispetto di una certa retorica anti-finanza, ma come si conviene al governo di un Paese del G7, un utile canale di comunicazione è stato aperto con Mario Draghi, presidente della Bce e dunque tra i più influenti personaggi dell’economia mondiale”.
Draghi avrebbe intrecciato proficui colloqui con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e con Paolo Savona, economista con un passato da banchiere e che nonostante le opinioni anti europeiste è uno che è stato a lungo vicino ai cosiddetti “poteri forti”. La Bce da parte sua fa sapere che in effetti Draghi ha visto il ministro degli Affari Esteri a fine luglio, ma che da allora non si sono svolti incontri e discussioni di alto profilo.