Paradosso in Borsa: listini Usa ai massimi, ma serie di riscatti da record
Il mercato azionario Usa vive un paradosso: proprio nel momento in cui la Borsa Usa viaggiava sui massimi record, la striscia di flussi in uscita dal mercato è la più lunga degli ultimi 13 anni. Per l’ennesima settimana i trader hanno ritirato dal mercato una quota di soldi più alta di quella investita. Il numero di riscatti ha superato anche i record registrati durante la grande crisi finanziaria e durante il picco di mercato del 2015.
È Bank of America, che cita le statistiche EPFR, a dare i numeri della fuga dai fondi Usa. Con l’indice S&P 500 ai livelli più alti di sempre, i fondi azionari americani hanno subito una nuova fuoriuscita netta di investimenti, nella fattispecie di 2,6 miliardi di dollari nella settimana conclusasi mercoledì scorso. Da fine giugno dalla Borsa Usa se ne sono andati $30 miliardi, con gli investitori che hanno preferito puntare $36 miliardi altrove.
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Nel 2024, la produzione di acciaio in Italia ha subito un calo del 5% rispetto all’anno precedente. I laminati piani, utilizzati principalmente nell’automotive e nella meccanica, hanno registrato una diminuzione significativa del 9,7%.
L’Istat ha rilevato un aumento del 2,6% nella produzione edilizia a novembre rispetto a ottobre. Nel trimestre settembre-novembre 2024, la crescita è stata dell’1,4% rispetto al trimestre precedente. L’indice corretto per gli effetti di calendario ha segnato un incremento del 3,6% annuo, mentre quello grezzo è cresciuto dello 0,1%.
La Borsa di Tokyo ha chiuso in positivo, sostenuta dalle aspettative sulla seconda amministrazione Trump e dalle indicazioni di politica monetaria della Banca del Giappone. L’indice Nikkei ha guadagnato l’1,17%, mentre il Topix ha registrato un incremento dell’1,19%.
Avvio poco mosso per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari intorno alla parità. Oggi Wall Street chiusa per festività