15:09 venerdì 30 Ottobre 2015

Mercati: Russel scommette sull’Europa, cautela su Usa, Uk e emergenti

Secondo gli strategist globali di Russell Investments, le incertezze legate alla Cina e la prospettiva di un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve sono i temi dominanti dell’outlook per l’ultimo trimestre dell’anno. L’aggiornamento dell’outlook sui mercati globali per l’ultimo trimestre dell’anno indica che, nonostante l’economia cinese stia rallentando, le azioni di politica monetaria impediranno problematiche finanziarie maggiori ed eviteranno serie ripercussioni sulla crescita globale. Con una volatilità che si prevede persistente durante gli ultimi mesi del 2015, il team è neutrale sui mercati delle azioni di classe A e H della Cina e non consiglia di aprire una posizione sull’azionario cinese. Tuttavia, sul lungo periodo gli strategist di Russell prevedono di diventare maggiormente ottimisti nel momento in cui la politica monetaria e fiscale della Cina inizierà a stabilizzare l’economia.

Il team continua ad attendersi un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve americana per dicembre, ma sottolinea come la cadenza dei rialzi dei tassi sia più importante del momento iniziale. I due sviluppi cruciali da osservare attentamente sono l’ampiezza e la modalità con la quale la volatilità del prezzo degli asset si rifletterà sull’economia reale e sulla sostenibilità degli utili americani.

L’Europa rimane il mercato azionario preferito dal team di Russell, seguito dal Giappone, mentre gli strategist sono cauti su Stati Uniti, Regno Unito e mercati emergenti. Riguardo al Regno Unito, nonostante solide prospettive sulla crescita economica, stanno aumentando le preoccupazioni sulla sensibilità del mercato azionario inglese rispetto al rallentamento del mondo emergente. Con gli utili inglesi che continuano a deludere e un rallentamento nei mercati emergenti che continua a peggiorare, il team ha aumentato il sottopeso sull’azionario inglese. Luca Gianelle, client portfolio manager del team multi-asset di Russell Investments, sottolinea: “È improbabile che la volatilità creata dalle incertezze legate alla Fed e alla Cina svanisca nell’immediato. Il nostro outlook economico a medio termine è tuttavia ancora positivo e l’azionario globale dovrebbe offrire rendimenti modesti. I mercati si stanno avvicinando a un punto di flessione, piuttosto che a un punto di svolta, e i ribassi possono essere un’opportunità per aumentare l’esposizione sugli asset rischiosi all’interno dei portafogli multi-asset diversificati.”

Quanto all’Europa, Gianelle aggiunge: “I vari annunci sulla fine dell’Eurozona si sono dimostrati ancora una volta esagerati. La crisi greca è per il momento alle spalle e la ripresa economica ha solo perso momentum. L’unica cosa che può modificare la nostra view sull’Europa è un elemento che influenzerebbe chiunque: un rallentamento dei mercati emergenti. Al momento non è sufficiente per cambiare il nostro sovrappeso sul Vecchio Continente, anche se monitoriamo attentamente gli sviluppi”.

Di seguito le previsioni sull’esposizione alle singole aree geografiche secondo gli strategist di Russell:

• Asia-Pacifico – interesse per i mercati azionari regionali, ma non ancora sovrappeso: in generale, il team è neutrale sui mercati azionari di questa regione che sta seguendo una traiettoria di crescita economica in qualche modo negativa. Ciò detto, l’interesse verso questi mercati sta aumentando in quanto i prezzi stanno scendono e assestando su bassi livelli, ma gli strategist non sovrappesano ancora la regione.

• Nord America – valutazioni elevate controbilanciano lo scenario macro favorevole: ancora un modesto sottopeso sule azioni americane alla luce delle valutazioni relativamente elevate che compensano uno scenario macro moderatamente favorevole.

• Eurozona – esposizione ridotta a neutrale sulle obbligazioni governative core: il team conferma il sovrappeso sull’azionario europeo e sulle obbligazioni dei paesi periferici, mentre è assato a neutrale sulle obbligazioni governative dei paesi core.

• Mercati emergenti – deve passare ancora del tempo prima che l’indebolimento delle valute emergenti e i tagli ai tassi di interesse portino frutti. Il team è sottopesato sugli emergenti alla luce della debolezza ciclica della Cina e ritiene che debba trascorrere ancora del tempo affinchél’indebolimento delle valute dei mercati emergenti e tagli diffusi ai tassi di interesse ufficiali possano produrre risultati.

• Valute – i programmi di QE come catalizzatori per la forza del dollaro americano: l’outlook per il dollaro Usa e per la sterlina inglese rimane favorevole, ma in misura minore rispetto all’inizio dell’anno. Ulteriori sviluppi dei programmi di QE in Giappone e nella zona euro faranno probabilmente da catalizzatori per un nuovo periodo di rafforzamento del dollaro americano.

• Reddito fisso – neutrali sulle obbligazioni governative dell’Eurozona dopo il rally del terzo trimestre: i governativi americani sono considerati cari e il team è sottopesato su questa asset class. La view sulle obbligazioni sovrane core nell’Eurozona è tornata a neutrale dopo il rally registrato nel terzo trimestre del 2015, ma il team sta mantenendo un sovrappeso sui titoli governativi dei periferici europei.

L’outlook riporta inoltre le prospettive degli strategist di Russell secondo il loro processo di investimento basato su “ciclo, valore e sentiment”:

• Ciclo economico: più forte in Europa. Il ciclo economico degli Stati Uniti è stato abbassato a moderatamente positivo alla luce delle modeste prospettive di crescita degli utili per azione (EPS) e del restringimento monetario anticipato della Fed. Il ciclo del Giappone continua a essere favorevole visto che la crescita degli EPS è relativamente forte e c’è potenziale per ulteriore supporto da parte della Bank of Japan. La view più forte sul ciclo è per l’Europa, con una crescita degli EPS supportata dal deprezzamento dell’euro, dalla crescita del credito e dalla minore austerità fiscale, oltre al quantitative easing da parte della Banca Centrale Europea. Il ciclo è ancora negativo, invece, per i mercati emergenti alla luce della forza del dollaro americano, dei prezzi delle materie prime in discesa e del rallentamento economico della Cina.

• Valutazioni: le azioni americane rimangono ancora elevate. Il mercato statunitense rimane il più caro tra quelli sviluppati, con l’azionario giapponese ed europeo considerati moderatamente cari. Le azioni dei mercati emergenti sono considerate ancora abbastanza a buon mercato.

• Sentiment: debolezza del momentum nel Regno Unito e negli emergenti. Il momentum è ora neutrale sulla maggior parte dei mercati azionari e negativo per il Regno Unito e per i mercati emergenti. A seguito dei ribassi avvenuti ad agosto e all’nizio di settembre, l’indicatore contrarian indica che la maggior parte dei mercati sono in territorio di iper-venduto.

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