La maggioranza parlamentare che guida l’Islanda ha proposto la costituzione di un fondo sovrano della portata di 300 miliardi di corone, pari a 2,5 miliardi di dollari – 7000 per abitante. La notizia arriva a poca distanza da quello che dovrebbe essere l’ultimo lascito della crisi finanziaria del 2008: la rimozione degli ultimi controlli sui movimenti di capitale.
Il fondo proposto dovrebbe investire all’estero, con partecipazioni azionarie, e attraverso obbligazioni e private equity. La gestione sarà supervisionata da una commissione di cinque persone nominate dal parlamento, così come dal primo ministro e dal ministro delle finanze.