Intesa Sanpaolo ha reso noto di aver terminato il terzo trimestre dell’anno riportando utili netti per un valore di 628 milioni, in flessione del 13% su base annua, rispetto ai 722 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato è stato comunque migliore delle stime del consensus, che aveva previsto utili netti per 563 milioni di euro.
La banca ha confermato una forte solidità patrimoniale con il Cet1 che si è attestato al 12,8% secondo i criteri transitori per il 2016 e del 13% secondo i criteri a regime.
Migliorata la qualità del credito con il flusso di crediti deteriorati da crediti in bonis al livello minimo dalla nascita della banca, in flessione dell’8% su base trimestrale, a 1,3 miliardi.
Intesa Sanpaolo ha confermato inoltre l’intenzione di distribuire 3 miliardi di dividendi sul bilancio 2016.
Così in una nota l’a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha commentato i numeri relativi ai primi 9 mesi dell’anno, che hanno evidenziato utili netti per 2,3 miliardi in calo del 14,3% su base annua:
“I primi nove mesi dimostrano la capacità di Intesa Sanpaolo di raggiungere risultati solidi in un contesto di notevole complessità: l’utile netto si attesta a 2,3 miliardi di euro, una cifra che sale a 3,2 miliardi se consideriamo anche la plusvalenza relativa alla cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card. Abbiamo quindi già superato i 3 miliardi di euro che il nostro Piano prevede di distribuire come dividendi cash a valere sull’anno in corso”.
Nella conference call con gli analisti, Messina ha affermato:
“L’ultimo trimestre sarà molto importante per capire se possiamo ottenere 4 miliardi di utili nel 2017. Stiamo lavorando sugli accantonamenti” e “lo stiamo facendo per arrivare a 4 miliardi di utili nel 2017”.
Il numero uno ha anche precisato che Intesa SanPaolo fornirà eventuali aiuti alle banche solo se obbligata.
“Non abbiamo intenzione di far fronte a carenze di capitale di alcun altro player in Italia. Non voglio dare alcun contributo che non sia obbligatorio“.
Il titolo Intesa SanPaolo ha chiuso in flessione dell’1,38%, a 2,008 euro.