Inflazione in Francia cresce meno del previsto
L’inflazione in Francia ha registrato un aumento meno marcato del previsto, rimanendo significativamente inferiore all’obiettivo del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea, il che rafforza l’ipotesi di ulteriori riduzioni dei tassi di interesse.
I prezzi al consumo nel secondo maggiore paese dell’area euro sono cresciuti dell’1,7% su base annua a novembre, secondo quanto riportato venerdì dall’agenzia di statistica Insee. Gli analisti interpellati da Bloomberg si aspettavano un’accelerazione all’1,8% (dall’1,6%), la seconda consecutiva.
I dati sull’inflazione di questa settimana hanno mostrato un aumento come previsto in Spagna, ma in Germania l’aumento dei prezzi è rimasto stabile, contrariamente alle stime. Le previsioni per l’intera area euro indicano un’accelerazione al 2,3%.
In Francia, i dati hanno evidenziato un leggero aumento della velocità di crescita dei prezzi nei servizi attentamente monitorati, che hanno raggiunto il 2,5%. I costi energetici hanno continuato a diminuire, sebbene a un ritmo più lento.
Questi dati giungono in un contesto di turbolenza politica in Francia, con uno stallo sul bilancio del prossimo anno che ha innescato una vendita di titoli. Giovedì, il rendimento sui titoli di Stato francesi a 10 anni ha eguagliato per la prima volta quello della Grecia.
Un altro report di Insee ha mostrato che la spesa dei consumatori è inaspettatamente diminuita nell’ottobre per la prima volta da giugno, con le famiglie che hanno speso meno in beni manufatti e energia. Il calo dello 0,4% si confronta con le previsioni degli economisti che non prevedevano cambiamenti rispetto al mese precedente.
La fiducia dei consumatori è inaspettatamente calata a novembre al livello più basso da giugno.
Insee ha anche confermato che il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,4% nel terzo trimestre.
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