Europa in modesto rialzo, Piazza Affari resta indietro
Giornata moderatamente positiva per le borse europee, eccetto Piazza Affari. Il Ftse Mib termina in calo dello 0,3% a 36.143 punti, appesantito anche dallo stacco dell’acconto sul dividendo da parte di Enel e Snam. Oltre alla stessa Enel (-2,2%), arretrano Hera (-1,6%), Eni (-1,4%) e Terna (-1,4%) mentre guadagnano terreno Iveco Group (+2,7%) e Stellantis (+2,4%).
Chiusa Wall Street per il Martin Luther King’s Day, ma i riflettori sono comunque puntati in America per la cerimonia di insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, che culminerà con il giuramento alle 18:00 italiane.
Intanto, il presidente eletto ha intrattenuto un colloquio telefonico con il leader cinese Xi Jinping e sembrerebbe più aperto al dialogo con Cina, Canada e Messico sul tema del commercio. Questo ha dato parziale sollievo ai mercati, preoccupati per un’eventuale imposizione immediata di nuovi dazi e una conseguente guerra tariffaria.
Al via oggi anche il forum di Davos, mentre nei prossimi giorni verranno esaminati anche gli indici Pmi delle principali economie, le trimestrali Usa e la riunione della Bank of Japan.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 109 punti base, con il titolo italiano al 3,61% e quello tedesco al 2,52%.
Fra le materie prime, il petrolio Brent buca al ribasso gli 80 dollari al barile e l’oro si mantiene sopra i 2.700 dollari l’oncia.
Sul forex, l’euro/dollaro si avvicina a quota 1,04 e il dollaro/yen cala a 155,6 aspettando la riunione della BoJ venerdì. Fra le criptovalute, il Bitcoin scende sotto i 105 mila dollari dopo aver registrato un nuovo record oltre i $109.000.
Breaking news
Giornata positiva per la maggior parte delle borse europee, compresa Piazza Affari. In calo Tim dopo i conti e il piano industriale.
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Wall Street apre in positivo dopo una giornata di calo, con l’inflazione che si conferma superiore alle aspettative. I prezzi alla produzione a gennaio sono aumentati dello 0,4% rispetto al mese precedente. Nonostante l’inflazione, i rendimenti dei titoli del Tesoro sono in calo, riducendo la pressione sull’azionario.