Credito corporate: circa metà degli investitori istituzionali prevede aumento downgrade

di Mariangela Tessa
Pubblicato 25 Maggio 2021 • Aggiornato 26 Giugno 2021 09:53

Il 45% degli investitori istituzionali e dei gestori patrimoniali europei prevede un aumento di downgrades e defaults nel credito corporate nei prossimi nove mesi. Lo rivela l’ultimo studio realizzato dal provider di ETF obbligazionari Tabula Investment Management Limited (“Tabula”), da cui emerge che il 41% si aspetta che il mercato obbligazionario si stabilizzi.

Il questionario ha coinvolto 100 investitori professionali appartenenti a Regno Unito, Svezia, Svizzera, Danimarca, Norvegia, Italia, Germania e Francia.

Nel complesso, l’84% degli investitori professionali si aspetta un incremento dei volumi in fondi obbligazionari, infatti il 76% ritiene che una ragione fondamentale sarà l’aumento della volatilità e degli shock di mercato. La seconda ragione citata dal 67% dei partecipanti fa capo ad una ricerca di ritorni, dovuti alle società che cancellano, sospendono o tagliano i dividendi. Il 63% ritiene che la liquidità record emessa da parte delle banche centrali e dei governi contribuirà a rendere le obbligazioni un asset class attraente per gli investitori. Il 43% vede inoltre gli scarsi rendimenti sui depositi come un ulteriore sostegno di questa tendenza.

Per quanto riguarda l’obbligazionario nei mercati emergenti, il 33% degli investitori professionali si aspetta che le allocazioni al debito dei paesi emergenti aumentino drasticamente quest’anno, mentre quasi la metà si aspetta un moderato aumento.

“I fondamentali e le dinamiche di mercato stanno guidando gli investimenti obbligazionari, tuttavia, la costante innovazione che ha acceso il mercato degli ETF azionari è mancata nel fixed income, il che significa che i grandi fondi esistenti continuano a raccogliere asset”, afferma il CEO di Tabula, Michael John Lytle. “Tuttavia, gli investitori sono affamati di nuovi prodotti, e noi abbiamo utilizzato la nostra esperienza pluridecennale nei mercati del credito per sviluppare una migliore esposizione passiva, fornendo strumenti precisi e efficienti per la costruzione del portafoglio. Ad esempio, il nostro US Enhanced Inflation ETF (TINF) fornisce un’esposizione combinata sia all’inflazione attesa che a quella realizzata in un unico prodotto”.