BPER: 2019 in calo per gli utili per onori non ricorrenti. Proposto aumento dividendo
Bper ha archiviato il 2019 con un utile netto di 379 milioni, in calo del 5,6% rispetto al 2018. Il risultato sconta oneri non ricorrenti registrati nel secondo semestre, tra cui 136 milioni relativi agli esuberi, l’aumento degli accantonamenti su crediti (+150 milioni rispetto ai primi sei mesi dell’anno a 301 milioni), ‘in coerenza con la prevista accelerazione del processo di derisking’, e un impairment su immobili e partecipazioni da 34,1 milioni.
Nello stesso periodo, i ricavi sono saliti del 9,3% a 2,3 miliardi, con margine di interesse a 1,2 miliardi (+3,75%) e commissioni nette a 932 milioni (+20,1%). In crescita del 22% i costi della gestione, a 1,7 miliardi, per un rapporto cost/income salito al 74,1%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 fully phased e’ pari al 12,01%.
Il Consiglio di Amministrazione ha proposto un dividendo cash di 14 centesimi di euro per azione (13 centesimi di euro nel 2018) confermando il trend di costante crescita della remunerazione degli azionisti nel tempo.
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Il colosso americano dello streaming ha annunciato di aver concluso il primo trimestre del 2024 con un utile netto di $2,33 miliardi, o di $5,28 per azione, meglio degli $1,30 miliardi, o di $2,88 per azione, riportati nello stesso periodo dell’anno precedente.
I prezzi del contratto spot sull’oro sono balzati fino al nuovo record di $2.411,09 l’oncia subito dopo la notizia dell’attacco, mentre lo yen si è rafforzato.
Il Brent balza del 3,6%, oltre la soglia di $90 al barile.
Una recente decisione del Tribunale di Roma ha stabilito l’illegittimità delle cessioni di presunti rami d’azienda da parte di Bnl, ordinando il reintegro di 16 lavoratori precedentemente esternalizzati nel 2022. La sentenza rappresenta un significativo riconoscimento delle rivendicazioni dei dipendenti e delle posizioni sostenute dal sindacato First Cisl.