Società

Monti, tutti i tagli che dovresti ma non sei capace di fare

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Quando, in Italia, si vuol fare qualcosa per finta gli si appiccica sopra un termine inglese. Se poi i termini inglesi sono due, come nel caso della task force per la spending review, allora possiamo esser certi che la finta è totale, assoluta, irrimediabile.

L’esempio non è casuale. Il premier professor Mario Monti ha incaricato il ministro professor Piero Giarda di esaminare nel dettaglio il bilancio dello Stato, trovando qualche euro di spesa pubblica da tagliare. Il professor Giarda è al lavoro da mesi, ma senza gran costrutto, visto che chiede al professor Monti l’aiuto di questa supposta task force per completare la spending review. Che cosa diavolo voglia dire tutto ciò, nessuno l’ha capito. Forse neppure il professor Monti.

In realtà, a Roma si dice che il professor Giarda abbia già individuato qualche possibile taglio di spesa. Ma i suoi colleghi ministri, che quei tagli ai loro bilanci dovrebbero subire, l’abbiano simpaticamente mandato a quel paese. Così, il professor Giarda dice in pratica al professor Monti: o intervieni tu in prima persona, o qui non si taglia neppure un centesimo.

Il professor Monti, come ogni bravo professore che si rispetti, vuol dare l’esempio ai colleghi di governo e taglia qualche spicciolo dal bilancio di palazzo Chigi: pochissimi voli di Stato, riduzione delle segretarie, abolizione di seminari e convegni. Il tutto è assai lodevole, ma non credo che i tagli di spesa pubblica da fare siano questi. La conclusione della spending review da parte del professor Giarda e della sua task forceè attesa per giugno. Poi si vedrà.

Capisco che è più facile aumentare le tasse che ridurre la spesa, ma un segnale il governo avrebbe dovuto pur darlo mentre tartassa i contribuenti. Rinunciando alla spending review per degli italianissimi tagli lineari, forse si sarebbe risolto qualcosa. Si dice: i tagli lineari sono rozzi. È vero. Si dice anche: provocano ingiustizie. È probabile. Però funzionano. Ci toccherà rimpiangere i deprecati tagli lineari del professor Tremonti?