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Merkel propone Lagarde (Fmi) alla presidenza della Commissione Ue?

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BERLINO (WSI) – La cancelliera tedesca Angela Merkel avrebbe sondato informalmente il presidente francese Francois Hollande per chiedergli se e’ disposto a sostenere la candidatura di Christine Lagarde, capo del Fondo monetario internazionale, alla presidenza della Commissione europea. Lo riferisce il Telegraph on line.

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È giallo sulla notizia che Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazionale, fosse di nuovo in pista per il posto di presidente della Commissione europea. A rilanciare l’ipotesi che già circolava da molte settimane era stata la notizia di un colloquio telefonico privato tra Angela Merkel e Francois Hollande nel corso del quale la cancelliera avrebbe sondato l’Eliseo sulla possibilità di sostenere l’ex ministro delle Finanze del governo Sarkozy per la guida dell’esecutivo europeo. La notizia però è stata smentita sia da fonti dell’Eliseo che da Berlino.

Sembrava che la Lagarde avesse il sostegno di Merkel perché ritenuta dai più una figura “super partes” intorno alla quale si potrebbero coagulare i consensi di tutte le parti in causa anche in virtù della sua appartenenza al gentil sesso. A cominciare dal britannico David Cameron, che ha già fatto sapere di volersi battere fino in fondo per non far passare la candidatura di Jean Claude Juncker, l’ex premier lussemburghese ed ex presidente dell’Eurogruppo candidato ufficiale del Ppe, la formazione politica europea uscita vincente, sebbene ridimensionata, dalla recente consultazione elettorale. Cameron potrebbe raccogliere intorno a sé il sostegno di altri leader nordici come l’olandese Mark Rutte e lo svedese Fredrik Reinfeldt, i due premier che, insieme a lui e a Merkel, discuteranno della questione in un incontro ristretto fissato per lunedì 9 a Harpsund, località turistica svedese.

Resta però da vedere che cosa pensa dell’ipotesi Lagarde il Parlamento europeo. Per la prima volta nella storia dell’integrazione europea, l’assemblea intende esercitare fino in fondo il suo diritto, sancito dal trattato di Lisbona, di proporre un suo candidato. Ed è pronto a votare contro un’eventuale scelta imposta dal Consiglio Europeo. E finora il Parlamento ha sempre ribadito il suo sostegno a Juncker. Come del resto fatto fino a ieri anche da Merkel. Salvo manovrare dietro le quinte per trovare soluzioni diverse.

Nei prossimi giorni il tema continuerà a essere al centro di colloqui e trattative più o meno riservate tra i leader. Anche perché Merkel, Hollande, Cameron e Renzi si vedranno pure domani a Bruxelles per il G7. Ma c’è da scommettere che il toto nomine si arricchirà di nuovi nomi e nuove puntate ancora per parecchio prima di trovare la quadra.