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Mercati: investitori facoltosi non perdono la fiducia nel lungo termine. Italiani più ottimisti della media mondiale

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Malgrado il brusco calo della fiducia a breve termine a causa del coronavirus, gli investitori e gli imprenditori facoltosi restano ottimisti sulle prospettive del mercato nel lungo periodo.

È quanto mette in evidenza la nuova ricerca trimestrale sulla fiducia degli investitori a cura di UBS, leader mondiale nel settore della gestione patrimoniale.

Stando alla ricerca, condotta su un campione di 4.108 investitori e imprenditori facoltosi in 14 mercati nel mese di aprile, il 70% degli intervistati si è dichiarato fiducioso circa le prospettive economiche a lungo termine per la regione di appartenenza, un dato pressoché invariato rispetto all’indagine del trimestre precedente.

Gli investitori italiani hanno registrato un grado di fiducia e anche di ottimismo superiore rispetto alla media degli investitori di tutto il mondo, nonostante le difficoltà del momento del Paese. Più in generale, gli investitori e gli imprenditori facoltosi del nostro Paese restano ottimisti sul lungo periodo, malgrado il brusco calo della fiducia a breve termine a causa del coronavirus.

Restando all’Italia, l’83% degli intervistati si aspetta maggiori consigli dai propri advisor in questo periodo ma il 63% afferma di non aver parlato degli effetti della pandemia di COVID-19 sul proprio portafoglio.

 

In calo la fiducia del breve periodo

Se nel lungo periodo, la fiducia resta inalterata, registra invece un calo l’ottimismo nel breve termine, che coinvolge il 46% degli intervistati, in calo rispetto al precedente 67%.

Sul breve periodo la percentuale di investitori fiduciosi è diminuita maggiormente negli Stati Uniti, dal 68% al 30%, mentre in Europa, Svizzera esclusa, è emersa una contrazione meno marcata, dal 58% al 50%. In Asia è scesa dal 71% al 55%, in America Latina dal 60% al 49%, mentre in Svizzera dal 47% al 28%.

A livello globale, il 47% degli investitori prevede di mantenere invariati i propri investimenti sul mercato azionario nei prossimi sei mesi, mentre il 37% intende incrementare l’esposizione. Inoltre, il 23% ritiene che questo sia un momento favorevole per acquistare azioni, a fronte di un 61% che ravvisa opportunità di acquisto in caso di un’ulteriore contrazione dei mercati azionari del 5-20%.

Anche gli imprenditori vedono rosa nel lungo termine

In generale, anche gli imprenditori sono ottimisti sulle prospettive a più lungo termine e manifestano il persistente desiderio di investire nelle proprie società.

Il 61% esprime fiducia verso la propria azienda, in diminuzione dal 73% della ricerca precedente. Il 27% prevede di aumentare le assunzioni, contro il 17% che vorrebbe ridimensionare. Il divario tra chi pianifica di assumere o di ridimensionare è apparso più ampio in America Latina (+22 punti percentuali) e più contenuto in Svizzera (+2 punti percentuali).
Tanto gli investitori quanto gli imprenditori hanno menzionato il Covid-19 al centro delle loro preoccupazioni, rispettivamente con il 57% e il 60% degli intervistati.

Paula Polito, Vicepresidente di divisione, UBS Global Wealth Management, ha affermato:

“Il 96% degli investitori a livello mondiale afferma che il COVID-19 ha influito sul loro stile di vita. Più della metà sta mettendo in pratica il distanziamento sociale, evitando assembramenti e spostamenti. Tuttavia, le opinioni sui tempi di superamento del culmine della crisi divergono: un terzo parla di giugno, un terzo dell’autunno e un terzo della fine dell’anno o anche oltre.”