Editoriali

La Worry list ( lista delle preoccupazioni) di medici e consulenti

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Coleman Kendall

Chief Economist

Washington DC USA

Consulenti finanziari e medici hanno problemi simili. Un medico esamina il paziente, formula una diagnosi e poi dice al paziente cosa fare. Ma la ricerca mostra (negli Stati Uniti) che circa il 25% dei pazienti non segue correttamente la prescrizione del proprio medico .

I buoni consulenti finanziari formulano un piano per i loro clienti. Determinano quanto i loro clienti dovrebbero risparmiare e creano un portafoglio che consentirà  loro di raggiungere i propri obiettivi. Ma proprio come i pazienti che non seguono i consigli del proprio medico, i risparmiatori spesso non seguono i piani del loro consulente finanziario.

Da Washington, DC  vengo in Italia quattro o cinque volte l’anno. Incontro tanti consulenti finanziari e i loro clienti. Lo faccio soprattutto in appuntamenti a pranzo ed a cena. Mi chiedono di fare previsioni finanziarie. Per rispondere cerco di concentrarmi sui fondamenti  (il tasso di crescita, la politica monetaria e altre questioni macroeconomiche), ma a metà strada tra il brindisi iniziale e l’arrivo degli antipasti, la conversazione si trasforma in quello che mi piace chiamare “La Worry List ”.

C’è sempre qualcosa nelle notizie che preoccupa risparmiatori ed investitori: test nucleari in Corea del Nord, un politico che vuole intraprendere azioni economiche dannose o qualche minaccia per la salute pubblica. E’ sempre così. Come affrontiamo questi problemi?

Innanzitutto definiamo alcuni parametri indispensabili:

• Per fare soldi investendo, è necessario investire denaro;
• È meglio avere un approccio di portafoglio diversificato;
• Troppa negoziazione raramente migliora i risultati;

L’elenco delle preoccupazioni è uno strumento che aiuta i consulenti a tenere i loro clienti in pista.

La preoccupazione numero uno al mondo, in questo momento, è il Coronavirus. Nessuno sa esattamente come si evolverà il virus, ma abbiamo prove storiche sui virus pandemici e sull’influenza stagionale su cui poggiare i nostri ragionamenti (i virus pandemici si verificano alcune volte al secolo e l’influenza stagionale si verifica ogni anno).

Negli Stati Uniti, nel periodo 2018-2019 il virus dell’influenza stagionale ha colpito circa 40 milioni di persone e causato circa 35 mila morti. La maggior parte dei decessi riguardava persone di età superiore ai 65 anni.

Eppure esiste un vaccino che riduceva l’impatto del virus ma era stato preso solo dal 45% circa della popolazione adulta. E le borse? Nel corso dell’anno 2019, l’indice S&P 500 è cresciuto del 28%.

Nessuno sa come si evolverà il Coronavirus; al momento è molto più piccolo del virus dell’influenza annuale, ma non possiamo dire con certezza quanto crescerà e se diventerà una pandemia.

Quindi, come possiamo parlare a risparmiatori ed investitori di qualcosa che non possiamo valutare?

Innanzitutto, parliamo dei piani a lungo termine.

È cambiato qualcosa di importante nella vita del cliente?

Il cliente ha ancora lo stesso obiettivo?

Vi sono investimenti nel portafoglio che non hanno più senso?

Ci sono investimenti troppo costosi che ora potrebbero avere un prezzo ragionevole?

Ogni piano finanziario deve avere un piano operativo per decidere cosa fare e come affrontare eventuali catastrofi (grandi e piccole) e ora è il momento di parlarne.

Mettendo in prospettiva gli eventi attuali e concentrandoci sul piano a lungo termine, possiamo evitare gli evidenti errori di investimento. Dovremmo affrettarci a fare le cose che aiutano a breve termine (lavarci spesso le mani e non toccarci i volti) e pensare attentamente a come adattare i nostri portafogli a lungo termine.