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Mercati: “attenzione, il 2016 ricorda la crisi del ’29”

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MILANO (WSI) – L’attuale stato di salute dei mercati, dopo i paragoni con la crisi del 2008 firmati da George Soros, trova ora un nuovo, non meno preoccupante parallelo: il 1929.

A mettere in risalto i tratti comuni è lo storico dei mercati azioniari, Russell Napier, autore del libro “L’anatomia dell’orso: lezioni dai quattro grandi bottom di Wall Street”.

Per la cronaca, fra questi il 2008 non è nemmeno incluso: si tratta di quelli del 1921, 1932, 1949 e 1982; il quinto crollo, Napier lo attende nei prossimi mesi.

Le condizioni attuali non dovrebbero portare a una correzione dei listini analoga a quella della crisi del ’29, tuttavia, è il contesto generale che mina alla base il mercato a giustificare il raffronto. In particolare è il contesto deflazionistico che Napier che inficiava il sistema monetario di allora a porre allarmi analoghi.

L’avvio del 2016 sembra aver dato vigore a quanti da tempo avevano previsto un forte ribasso dei mercati, Napier, nel paventare un downturn, è tutt’altro che solo. Le varie protezioni messe in atto per coprirsi dai rischi di un mercato in tendenziale ribasso, ricorrono a una serie di titoli che Napier definisce “esoterici”, per fare profitti in tutte le circostanze possibili.

Lo storico non è molto convinto dell’affidabilità dei fondi pieni di derivati poco chiari; al contrario, metterebbe in campo un’alternativa retro: i fondi multi asset. Vale a dire una gestione patrimoniale libera di operare su qualsiasi categoria (non “esoterica”) di prodotto finanziario, a seconda delle condizioni del momento: che sia oro, azioni, obbligazioni e così via.

“E’ qualcosa di molto comune nella nostra storia finanziaria, ma infrequente al giorno d’oggi”. I fondi “pigliatutto”, nel tempo, hanno ceduto il passo alla necessità di categorizzare delle agenzie di rating.

Alla fine secondo Napier, niente riesce ad ammortizzare meglio l’arrivo dell’orso di un portafoglio adeguatamente diversificato.

Fonte: Marketwatch