Società

Manovra alla greca: spuntano privatizzazioni. Corsa contro il tempo

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Roma – Il governo, per voce del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, si e’ detto pronto ad accogliere alcune proposte di modifica presentate dai gruppi dell’opposizione. Tra queste e’ in arrivo un emendamento alla manovra sulla liberalizzazione delle professioni.

Secondo quanto si apprende, il governo potrebbe accogliere una proposta di modifica del Pd e introdurre nel decreto un termine entro il quale liberalizzare alcuni ordini professionali. La misura dovrebbe essere inserita nel pacchetto di emendamenti che saranno approvati domani dalla commissione Bilancio del Senato. L’idea e’ mettere in vendita quote nelle municipalizzate, come azioni di Enel, Eni e Finmeccanica. Liberalizzazioni gia’ entro sei mesi.

Il grosso delle correzioni aggiunte da questa manovra, 25,3 miliardi, riguardano il 2014, ma anche perché ci sono altri 14,7 miliardi di euro che dovranno arrivare entro il 2014 da un altro provvedimento: la delega fiscale.

Per evitare che si perdano per strada, Tremonti ha introdotto una «clausola di salvaguardia autoapplicativa» che farà scattare tagli automatici del 15% alle agevolazioni fiscali assistenziali se non verrà applicata la delega. Ieri è stato deciso di rafforzare questo principio e di anticiparne l’applicazione al 2013.

Cambiamenti in arrivo per una misura criticata, il bollo sui conti titoli, che dovrebbe diventare più graduale ed essere legata in modo più diretto al valore dei depositi titoli. La versione originale prevedeva per il 2011 e il 2012 un aumento dell’imposta a 120 euro e poi un ulteriore rialzo, dal 2013, fino a 380 euro. Come previsto, scompare la stretta sulle rivalutazioni degli assegni tra 3 e 5 volte il minimo Inps (la fascia di reddito tra 1.400 e 2.300 euro).

La stretta sarà limitata ai redditi oltre questa soglia. Infine, un ulteriore ammorbidimento del patto di stabilità interno per i comuni virtuosi. Una misura cara alla Lega Nord, così come l’ammorbidimento sul bollo sui conti titoli, era una speranza soprattutto del Pdl. Ma nella manovra del luglio 2011 resterà traccia anche di proposte del centrosinistra.

Si va poi verso una modifica alla norma della manovra che prevede l’agganciamento dell’aumento dell’eta’ pensionabile alla speranza di vita media. Secondo quanto si apprende, il Tesoro starebbe studiando una misura che farebbe scattare gia’ dal 2012 l’aumento di un mese per l’uscita dal lavoro, di un altro mese nel 2013 e di un ulteriore mese nel 2014. In questo modo si arriverebbe al 2014, anno in cui dovrebbe partire l’agganciamento vero e proprio, scontando gia’ i primi tre mesi di aumento. Poi dal 2016 l’innalzamento dell’eta’ sarebbe legato all’aumento della speranza di vita certificato dall’Istat.

Dopo l’incontro tra il ministro e le opposizioni, la capogruppo Pd Finnocchiaro ha annunciato che Tremonti ha accolto alcune proposte. Tra queste, l’esclusione dei grandi eventi che, ha assicurato l’esponente democratica, «non saranno più regolati dalla Protezione civile». Tremonti si è detto disponibile a valutare un rafforzamento delle liberalizzazioni, ma non un anticipo dell’armonizzazione delle aliquote sulle rendite finanziarie al 20%.

Consenso bipartisan sul limite al 1% agli ammortamenti sui beni in concessione. Rimangono le perplessità dei sindacati. Nei giorni scorsi Cisl e Uil avevano organizzato un presidio davanti al Senato. Ieri Schifani ha assicurato le organizzazioni dei lavoratori che a Palazzo Madama saranno ascoltate le ragioni dei più deboli.

Tremonti sta anche preparando un disegno di legge costituzionale per inserire i vincoli europei sul debito pubblico e rendere obbligatorio per legge costituzionale il pareggio bilancio

I sindacati intanto esprimono le loro perplessita’, cosi’ come alcuni strategist, sebbene per altri motivi. Tra questi Alessandro Tentori di BNP Paribas: “Se nemmeno i politici di casa credono di riuscire a raggiungere gli obiettivi di pareggio di bilancio, perche’ dovrebbero gli investitori stranieri?” Intanto il crescente nervosismo sui mercati e il pericolo di un contagio della crisi del debito sovrano di Piigs sta spingendo il governo ad approvare la manovra in tempi record, i piu’ rapidi della storia repubblicana.