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Le auto dell’Est prima della caduta del Muro

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Cominciamo dalla Lada, il cui nome deriva da una dea lituana della mitologia. Costruita in Russia nel 1966, è anche conosciuta come Vaz, ovvero Fabbrica Automobili del Volga. La tecnologia della Lada era di importazione Fiat, in quanto la stessa strinse rapporti collaborativi con la casa torinese. Nel 1970 la Lada esordì con la versione sovietica della 124, la mitica Zhiguli. Un’altra auto di successo fu la Niva, tuttora in produzione, che venne definita la Range Rover d’oriente. Nel 1984 venne realizzata la Samara, che per prima conobbe il montaggio robotizzato e la trazione anteriore. 

La Trabant, fabbrica dell’ex Germania dell’Est, nel 1957 lanciò la P50, una vettura davvero molto semplice. All’epoca l’acciaio era scarso e la P50 veniva realizzata in duroplast, materiale plastico ottenuto dalla lavorazione delle fibre di cotone ; per questo motivo era tristemente soprannominata “cartone che corre” o “bomba di plastica”. Nonostante tutto, le vendite della P50 furono copiose: forte è il ricordo del 9 novembre 1989, quando una fila interminabile di Trabant attraversava quel Muro di Berlino appena crollato. Oggi la P50 viene ancora usata in Finlandia perché adatta alle strade prive di asfalto e alle temperature rigide.

La Dacia, fabbrica rumena di automobili, realizzò il primo modello nel 1968, con la 1100. Nel 1969 furono poi costruite le 1210,1310,1410 sulla falsariga della Renault 12.  Successivamente, la Dacia realizzò versioni sportive, la furgonata Jumbo e la Lastun, utilitaria che ebbe un successo modesto. La Renault ha acquisito il marchio rumeno nel 1999 e l’ha reso appetibile per il mercato occidentale con modelli low-cost, ma dal design attraente, come Sandero e Duster. Una scelta indubbiamente premiata dalle vendite e dalla crescente popolarità delle vetture.

La Skoda, casa dell’ex Cecoslovacchia, iniziò la sua attività nel lontano 1925, con la costruzione della 422, della Favorit, della Popular e della Superb. Nel dopoguerra, dopo la nazionalizzazione, Skoda realizzò la Tudor e la Spartak, poi diventata Skoda Octavia. Negli anni ottanta, le Skoda 105, 120 e 130 riscossero un discreto successo anche in Italia grazie ai costi contenuti. Ma il salto di qualità avvenne nel 1987 per merito di Volkswagen e della nuova Favorit, la prima Skoda a trazione anteriore.