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Lactlalis: arriva il no del cda Parmalat. Ma non finisce qui

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Milano – Il cda di Parmalat ha votato contro l’offerta lanciata dalla francese Groupe Lactlalis per un valore di 2,60 euro, giudicandola inadeguata. Il cda, che si è riunito a Milano per valutare l’Opa lanciata sul rimanente 71% del capitale di Parmalat, ha affermato che i suoi membri hanno votato contro la proposta all’unanimità.

“Il cda….ha concluso che la considerazione offerta non riflette il valore di Parmalat in un contesto di cambiamento che riguarda la transazione del controllo”, si legge in una nota, che ha confermato i precedenti commenti rilasciati a Dow Jones da due fonti vicine all’azienda di Collecchio.

Il cda ha aggiunto di aver preso la sua decisione dopo aver sentito l’opinione rilasciata da Goldman Sachs.

In realtà la decisione era ampiamente attesa, dopo che una serie di notizie riportate dai giornali locali avevano ribadito l’opposizione del numero uno di Parmalat, Enrico Bondi, all’idea di vendere la società a Lactlalis. Inoltre, il prezzo offerto è di fatto più basso dei 2,80 per azione che sono stati pagati dalla stessa Lactlasi per la partecipazione del 15,3% detenuta congiuntamente da tre fondi, quando a marzo Lactlalis portò la sua partecipazione al 29% nel mese di marzo.

Ma secondo gli analisti, gli azionisti ignoreranno la decisione del board e decideranno per la vendita, visto che al momento nessuna alternativa credibile si è materializzata. Con l’aiuto del governo italiano, un gruppo di banchieri e industriali ha tentato di difendere l'”italianità” di Parmalat, ma ha fallito, in quanto non è riuscito a creare una cordata credibile e sufficiente a contrastare Lactlis.