Economia

La carica delle auto elettriche cinesi in Europa, si prepara guerra dei prezzi

Cresce la quota del mercato europeo delle auto elettriche in mano alle case automobilistiche cinesi. Secondo l’analisi del gruppo di ricerca Transport & Environment, un veicolo su quattro venduto quest’anno nell’UE sarà prodotto in Cina. Una percentuale in crescita rispetto allo scorso anno, quando la fetta di mercato si era attestata al 19,5%.

Cosa c’è dietro l’avanzata cinese

Dietro l’avanzata di Pechino, c’è prima di tutto una politica dei prezzi particolarmente aggressiva: i prezzi medi di vendita delle compagnie cinesi sono a sconto del 28% circa rispetto a quelle europee. Ma anche l’aumento delle vendite in Europa di marchi di proprietà cinese come MG e BYD.

Mentre molti produttori occidentali, tra cui Tesla, BMW e Renault – sottolinea la ricerca producono in Cina auto elettriche che importano in Europa, i veicoli elettrici a marchio cinese rappresenteranno da soli l’11% del mercato delle auto elettriche dell’UE quest’anno, una percentuale che salirà al 20% entro il 2027. Marchi cinesi come BYD sono già passati dallo 0,4% del mercato europeo dei veicoli elettrici nel 2019 all’8% delle vendite dello scorso anno.

Allarme tra i produttori europei

L’avanzata cinese sta creando allarme tra le case automobilistiche europee come Renault e Stellantis, che hanno già alzato il livello d’allarme, segnalando che un’ondata di modelli cinesi più economici potrebbe scalzare quelli prodotti dalle aziende del Vecchio Continente.

Le premesse ci sono tutte: la cinese BYD sta già costruendo una nuova fabbrica in Ungheria che dovrebbe iniziare a produrre veicoli elettrici alla fine del prossimo anno. L’azienda ha dichiarato di voler diventare uno dei maggiori marchi europei di veicoli elettrici entro la fine del decennio e di rappresentare una vettura a batteria su dieci vendute nella regione entro il 2030.

Verso battaglia dei prezzi

I risultati giungono mentre si attende l’esito dell’ indagine avviata nel settembre 2023 dalla Commissione Ue per accertare eventuali sovvenzioni cinesi ai produttori locali di auto elettriche. Al di là dei risultati, quello che emerge abbastanza chiaro è che Cina sta dettando i tempi e l’Europa segue a ruota. E per tentare di recuperare tempo punta su dazi che potrebbero arrivare fino al 25 per cento.

Una tariffa del 25% – rispetto all’attuale 10% – potrebbe fruttare alla Commissione europea fino a 6 miliardi di euro all’anno e renderebbe le auto dell’UE competitive rispetto agli EV prodotti in Cina, suggerisce lo studio, che aggiunge: “In particolare, le berline e i SUV di medie dimensioni prodotti in Cina – i segmenti più grandi e più redditizi del mercato automobilistico – diventerebbero più costosi dei loro equivalenti europei. Questo probabilmente spingerà i gruppi cinesi a produrre di più a livello locale”

“I dazi costringeranno le case automobilistiche a localizzare la produzione di veicoli elettrici in Europa, e questa è una buona cosa perché vogliamo questi posti di lavoro e queste competenze”, ha dichiarato Julia Poliscanova, direttore di T&E. “Ma le tariffe non proteggeranno a lungo le case automobilistiche tradizionali. Le aziende cinesi costruiranno fabbriche in Europa e quando ciò accadrà la nostra industria automobilistica dovrà essere pronta”.