Bangkok – Listini asiatici tornano in rialzo. Interrotta la scia di cali che durava ormai da due giorni, dopo che il Primo ministro Silvio Berlusconi ha annunciato le dimissioni, aumentando dunque le speranze di chi si attende delle riforme strutturali per ripristinare la crescita e la credibilità del paese e contrastare l’ingente debito. Con il miglioramento atteso della situazione italiana ne beneficia l’Europa intera, poiché si riducono le possibilità di un allargamento della crisi. Euro a $1,3822.
A sostenere i mercati anche l’annuncio del dato sull’inflazione cinese nel mese di ottobre, che raggiunge i minimi dal 2009, dando dunque alle autorità la possibilità di rilassare la politica di stretta monetaria. La variazione dell’indice dei prezzi al consumo è stata del 5,5% a ottobre, rispetto al 6,1% a settembre, in calo per il terzo mese di fila dopo i massimi da tre anni toccati a luglio.
Con i rialzi registrati dagli asset rischiosi quali energetici e azionario, l’oro dopo aver toccato i $1.800 torna in leggero calo.
Nella giornata di ieri i rendimenti dei titoli italiani a 10 anni sono arrivati al 6,79%, livelli simili a quando Portogallo e Irlanda si sono travati costretto a richiedere gli aiuti.
Le azioni di Olympus continuano a perdere terreno, in giornata giù del 20%, dopo che la società lunedì aveva ammesso di aver coperto delle perdite gonfiando il pagamento di alcune commissioni durante l’acquisizione nel 2008 di Gyrus Group Plc.
In rialzo il won sudcoreano, di circa l’1%, dopo l’annuncio che a ottobre il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 3,1%, meno del 3,2% il mese precedente, secondo quanto comunicato dall’ufficio di statistica. Le stime degli analisti parlavano di un aumento dei disoccupati.
Il costo per proteggersi dal default di bond e obbligazioni dell’area Asia-Pacifico è calato, con il Markit iTraxx Japan index giù di 3 punti base a 175pb, secondo i dati di Citigroup.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo dell’1,54%. Nikkei (+1,15% in chiusura), Seul (+0,23%), Sydney (+1,22%), Hong Kong (+1,92%), Shanghai (+0,56%), Singapore (+0,19%).
Commodities: Wti ($96,98, +0,19%), Brent ($115,68, +0,59%), oro ($1.789,00, -0,57%), argento ($34,925, -0,65%), rame ($3,546, +0,37%).
Valutario: moneta unica stabile sul biglietto verde americano. Euro contro il dollaro a $1,3822 (-0,08%), contro lo yen giapponese a ¥107,25 (-0,20%), contro il franco svizzero a CHF 1,2393 (+0,08%), contro la sterlina a GBP 0,8590 (-0,03%). Dollaro/yen a ¥77,60 (-0,12%).
Futures sull’indice S&P500 in calo di 1,75 punti (-0,14%) a 1.271,5. Rendimenti dei Treasury a 10 anni al 2,075%.
“Adesso che vediamo un rallentamento dell’inflazione, le banche centrali asiatiche potrebbero spingere per una strategia maggiormente focalizzata sulla crescita”, ha detto a Bloomberg John Woods, a capo della strategia di investimento Asia per Citigroup. “Il mercato prenderà positivamente ogni risoluzione dell’incertezza politica in Europa”.
“Con i rendimenti dei bond italiani che raggiungono livelli preoccupanti e vista l’incertezza politica in Grecia e nella stessa Italia”, ogni miglioramento del sentiment dovrebbe rivelarsi di breve durata, si legge in una nota di Credit Agricole.