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Italiani preferiscono consulenti finanziari rispetto a banche e intelligenza artificiale

Nelle scelte finanziarie, gli italiani vogliono essere accompagnati e presi per mano, avendo una maggiore sicurezza. Spicca così la figura del consulente finanziario in carne ed ossa in grado di consigliare al meglio il cliente nel mondo degli investimenti.

La conferma arriva dai numeri di due ricerche da cui emerge come il professionista non è solo utile, ma sempre più richiesto. Non basta più l’app mobile o il servizio automatico o l’intelligenza artificiale: c’è bisogno di una persona competente, in grado di ascoltare e guidare.

Italiani in cerca di un consulente finanziario di fiducia

Secondo un’indagine condotta da Research Dogma su oltre 1.000 clienti bancari e investitori, solo il 50% degli italiani si dichiara realmente soddisfatto della propria banca. L’altra metà, invece, “si accontenta” dei servizi offerti. Dall’indagine emerge con forza un altro messaggio: i clienti vogliono servizi più evoluti e personalizzati. Il 26% degli intervistati chiede una maggiore componente tecnologica, segno che la digitalizzazione è ormai una necessità anche nel mondo bancario.

Ma il dato più interessante riguarda il rapporto umano: il 30% vuole un legame più diretto con un referente. E qui entra in gioco il ruolo chiave del consulente finanziario. Il 36% dei clienti desidera un consulente che sappia spiegare in modo chiaro le scelte e le soluzioni disponibili, mentre il 28% chiede maggiore attenzione alle proprie esigenze personali.

 

“Il mercato bancario italiano ha un potenziale di cambiamento enorme, frenato però da timori e abitudini. Il futuro è una banca che unisce tecnologia e consulenza, rendendo il cambiamento più semplice, chiaro e sicuro” chiarisce Fabrizio Lingesso, responsabile marketing di Fineco.

Intelligenza artificiale, 8 italiani su 10 preferiscono parlare con un operatore

E in un momento storico in cui protagonista è l’Intelligenza Artificiale, emerge con forza che gli italiani cerchino il contatto umano. A dirlo un’altra ricerca, del Pulsee Luce e Gas Index in collaborazione con NielsenIQ, secondo cui gli italiani vogliono parlare con persone vere, non con chatbot.

Anche se il 73% utilizza l’intelligenza artificiale per attività quotidiane (soprattutto personali e ricreative), quando si tratta di assistenza e supporto reale, il 83% preferisce l’interazione umana. E in questo contesto, il ruolo del consulente finanziario torna al centro della relazione tra clienti e istituti.

In sostanza, gli italiani chiedono sì più tecnologia, ma senza rinunciare al contatto umano. Vogliono consulenti in carne e ossa, capaci di spiegare, accompagnare, rassicurare.

Per i consulenti finanziari, questo è il momento ideale per posizionarsi come figure di fiducia in un mercato che cerca evoluzione, ma senza perdere il lato umano.