Economia

Italiani confermano avversità al rischio, cresce liquidità parcheggiati nei conti correnti

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Quando si tratta di investimenti, gli italiani confermano la loro avversità al rischio. A testimoniare una tendenza già nota, è l’ultima analisi del sindacato Fabi sui risparmi degli italiani per il 2019 dal quale emerge che complessivamente gli italiani hanno messo da parte 45 miliardi di euro, che porta l’aumento della ricchezza finanziaria delle famiglie a quota 4.445 miliardi complessivi alla fine dello scorso anno,

“È tutto all’insegna della prudenza: è salito, infatti, di 56 miliardi il saldo dei conti correnti bancari e di oltre 25 miliardi è aumentata la quota di investimenti in polizze assicurative e fondi pensione”.

Complessivamente  i conti correnti hanno “sfondato” il muro dei 1.000 miliardi e, considerando i depositi vincolati (441 miliardi), i salvadanai bancari arrivano a 1.460 miliardi, pari a oltre un terzo della ricchezza finanziaria delle famiglie. Polizze assicurative e fondi pensione valgono 1.122 miliardi e rappresentano un quarto del portafoglio finanziario degli italiani. Non è variata, invece, la quota di fondi comuni d’investimento, stabile attorno ai 480 miliardi.

 “I dati dimostrano che i risparmiatori italiani hanno fiducia nelle banche e questo è dovuto soprattutto all’attenzione, alla professionalità e alla quotidiana dedizione delle lavoratrici e dei lavoratori bancari. Proprio grazie a loro, durante questi mesi di emergenza legata al Coronavirus, le filiali degli istituti di credito hanno continuato a operare, assicurando sia alle famiglie sia alle imprese servizi e assistenza, ben oltre quello che, per legge, è un servizio pubblico essenziale” commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Chi ha pensato, sbagliando, negli ultimi anni, che la rete di agenzie sia superflua, è stato costretto a ricredersi e le code di clienti che si sono formate, proprio durante il lockdown, dimostrano quanto sia importante il rapporto umano tra i correntisti e i bancari” aggiunge Sileoni.

“C’è poi un altro aspetto essenziale da non sottovalutare: l’Italia che oggi si appresta a ripartire deve poter contare anche su quegli oltre 4.400 miliardi di euro di risparmi: si tratta di masse finanziarie enormi, che vanno gestite e indirizzate nel modo più opportuno, ma sempre nell’interesse del cliente e prestando la massima attenzione alla propensione al rischio. Tutto questo richiede un livello di preparazione e specializzazione, nella consulenza offerta dalle banche allo sportello, sempre maggiore. Ed è in questa direzione che, assieme alle banche, dobbiamo costruire, anche con la formazione e la riqualificazione del personale, il futuro del settore” aggiunge il segretario generale della Fabi.

Tornando ai dati 2019, nel portafoglio delle famiglie italiane risultano in calo sia i titoli pubblici (Bot e Btp), il cui peso è sceso di circa 33 miliardi da 304 miliardi a poco più di 271 miliardi, sia le azioni, il cui peso si è ridotto di circa 16 miliardi calando a quota 966 miliardi dai 983 miliardi del 2018.

Le famiglie registrano una partecipazione ai fondi comuni di investimento approssimata all’11%, mantenendo pressoché inalterato – rispetto all’anno precedente – l’ammontare di 480 miliardi di euro anche nel 2019.

L’allocazione di risorse accantonate per il comparto assicurativo si attesta a 1.122 miliardi di euro, rappresentando una componente crescente del portafoglio di impieghi del risparmio (25,3% nel 2019 e 24,0% nel 2018) e confermando l’avversione all’incertezza del risparmiatore medio italiano.