Editoriali

Italia campione d’Europa anche nella ripresa. Crescono Pil, occupazione, fiducia e competitività

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Come nel calcio. I dati Istat lo confermano, l’Italia è campione d’Europa della ripresa. anche la Germania deve arrendersi alla forza del tricolore. Lo confermano i dati dell’Istat sul Pil, sull’occupazione e sulla fiducia di imprese e famiglie.

Quelli comunicati in settimana dall’ISTAT, sono dati superiori a quelli comunicati per lo stesso periodo dalla Germania (+1,5% su base trimestrale e del +9,2% su base annua) e della zona euro. Sembra così confermato lo slancio maggiore della ripresa italiana rispetto a quella tedesca, emersa nelle ultime stime dell’FMI. Qualche giorno fa, l’istituto di Washington ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’Italia per il 2021 e il 2022.
Si rafforzano i segnali di ripresa del Pil dell’Italia, reduce da un anno nero causato dalla pandemia da COVID 19. Nel secondo trimestre, stando alle indicazioni arrivate oggi dall’ISTAT, tra aprile e giugno la crescita ha registrato +2,7% rispetto al trimestre precedente e +17,3% su base annua.

L’incremento tendenziale eccezionalmente marcato del Pil deriva dal confronto con il punto di minimo toccato nel secondo trimestre del 2020 in corrispondenza dell’apice della crisi sanitaria. La variazione acquisita del Pil per il 2021 è pari a +4,8%.

Cresce l’occupazione
Nel mese di giugno 2021 si registra, rispetto al mese precedente, un aumento degli occupati e una diminuzione sia dei disoccupati sia degli inattivi. La crescita dell’occupazione (+0,7%, pari a +166mila unità) si osserva per gli uomini, le donne, i dipendenti, gli autonomi e per tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,5 punti).
A seguito della risalita dell’occupazione registrata a partire da febbraio 2021, il numero di occupati a giugno 2021 è superiore a quello di giugno 2020 dell’1,2% (+267mila unità). La crescita riguarda uomini e donne, dipendenti e lavoratori di ogni classe di età ad eccezione dei 35-49enni, mentre il tasso di occupazione – in aumento di 1,1 punti percentuali – sale per tutte le classi di età.

PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA E DELLE COSTRUZIONI
A giugno 2021 i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dell’1,4% su base mensile e del 9,1% su base annua.

Sul mercato interno i prezzi crescono dell’1,7% rispetto a maggio e dell’11,0% su base annua. Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un aumento meno marcato sia a livello congiunturale (+1,0%) sia a livello tendenziale (+5,2%).

Sul mercato estero i prezzi aumentano su base mensile dello 0,9% (+1,1% area euro, +0,8% area non euro) e registrano un incremento su base annua del 4,4% (+5,0% area euro, +4,0% area non euro).

Nel secondo trimestre 2021, rispetto al trimestre precedente, i prezzi alla produzione dell’industria crescono del 3,4%. La dinamica congiunturale è più sostenuta sul mercato interno (+3,7%) rispetto a quello estero (+2,2%).

A giugno 2021, con riferimento al comparto manifatturiero, si rilevano aumenti tendenziali per quasi tutti i settori; i più marcati riguardano coke e prodotti petroliferi raffinati (+30,3% mercato interno, +51,3% area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+14,6% mercato interno, +20,4% area euro, +15,5% area non euro) e prodotti chimici (+9,3% mercato interno, +6,8% area euro). Le uniche flessioni, per altro di entità contenuta, interessano computer e prodotti di elettronica e ottica (-1,0% sul mercato interno), mezzi di trasporto e prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (rispettivamente, -0,6% e -0,1% per l’area non euro).

A giugno 2021 i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” crescono dell’1,0% su base mensile e del 4,5% su base annua. I prezzi di “Strade e Ferrovie” aumentano dell’1,2% in termini congiunturali e del 4,0% in termini tendenziali.

FIDUCIA DEI CONSUMATORI E DELLE IMPRESE
A luglio 2021 si stima un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 115,1 a 116,6) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 112,8 a 116,3).

Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in crescita ad eccezione di quella futura: il clima economico passa da 126,9 a 129,6, quello personale sale da 111,1 a 112,2, quello corrente aumenta da 108,1 a 111,9; invece il clima futuro scende da 125,5 a 123,5.

Per quel che riguarda le imprese, si stima un miglioramento della fiducia in tutti i comparti oggetto di rilevazione. Nelle costruzioni, nei servizi e nel commercio al dettaglio l’indice aumenta decisamente (rispettivamente da 153,6 a 158,6, da 107,0 a 112,3 e da 107,2 a 111,0) mentre l’incremento è più contenuto nel comparto manifatturiero (da 114,8 a 115,7).

Con riferimento alle componenti degli indici di fiducia, nell’industria manifatturiera migliorano i giudizi sugli ordini e le scorte sono giudicate in diminuzione; le attese sulla produzione sono in lieve calo. Per quanto attiene alle costruzioni, tutte le componenti dell’indice sono in miglioramento.

In relazione ai servizi di mercato, i giudizi sugli ordini e quelli sull’andamento degli affari segnalano un netto recupero; le attese sugli ordini sono in lieve diminuzione. Nel commercio al dettaglio, i giudizi e le attese sulle vendite sono in miglioramento; il saldo dei giudizi sulle scorte diminuisce.
La fiducia è in aumento in entrambi i circuiti distributivi analizzati: nella distribuzione tradizionale l’indice passa da 101,7 a 104,6 e nella grande distribuzione sale da 109,0 a 112,8.

Sulla base delle domande trimestrali presenti nel questionario dell’indagine manifatturiera, a luglio cresce marcatamente la quota di imprese manifatturiere che lamenta insufficienza degli impianti o mancanza di materiali quali ostacoli alla produzione.