Economia

Fra morti ed espatri, l’Italia continua a spopolarsi

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

L’Italia è un Paese dove le morti continuano a superare ampiamente le nascite e gli espatri i rimpatri dall’estero. E’ quanto rilevato dall’Istat nel suo recente report sugli indicatori demografici. La notizia, sotto il profilo economico, non è sicuramente positiva. Fra gli aspetti che incidono positivamente sulla crescita economica, infatti, c’è anche il fattore demografico.

I dati sono i seguenti: a inizio 2019 vivono sul suolo nazionale 60 milioni e 391mila persone, un calo di 90mila unità rispetto all’anno precedente. A diminuire (del 3,3 per mille) sono gli italiani, e a crescere gli stranieri (+17,4 per mille), anche se non abbastanza per compensare il trend demografico negativo. In totale, in Italia la popolazione è composta per l’8,7% di stranieri.

Sul fronte delle nascite, il calo continua. Nel 2018 sono nati 128mila bambini in meno rispetto a dieci anni prima e 9mila in meno rispetto al 2017. Diminuiscono anche i morti, comunque: con 636mila decessi, il calo è di 13mila rispetto al 2017. In rapporto al numero di residenti, nel 2018 sono deceduti 10,5 individui ogni mille abitanti, contro i 10,7 del 2017.

Un’altra tendenza ampiamente nota è quella degli italiani “in fuga all’estero”, mentre cresce l’immigrazione straniera. Secondo l’Istat, il flusso in ingresso di stranieri nel 2018 ha toccato il massimo da sei anni, a 302mila nuovi arrivi. Sono 160mila, invece, le persone che dall’Italia sono espatriate, fra queste, 40 mila sono stranieri. Gli italiani lasciano il Paese più di quanti siano i ritorni dall’estero: 47mila rimpatri a fronte di 120mila espatri.

La popolazione tende a diminuire nella stragrande maggioranza delle regioni italiane, a partire da Molise e Basilicata; in controtendenza c’è la provincia autonoma di Bolzano (+6,4%), la più ricca in termini di reddito pro capite, seguita da Emilia e Lombardia.