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Investire senza stress: una simulazione per evitare il “panic selling”

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In un contesto di tassi negativi e di tensioni internazionali, gli investimenti sono certamente l’alternativa più valida a lasciare il denaro fermo sul conto corrente, dove i costi di gestione e l’inflazione rappresentano le cause di una sicura erosione del patrimonio, piccolo o grande che sia.

Per gestire al meglio i propri risparmi la costanza può essere l’arma vincente. Lo ricorda Gimme5 che con una simulazione ad hoc spiega anche come la volatilità dei mercati non sia nemica dell’investimento.

La costanza premia negli investimenti: la simulazione

Investire regolarmente attraverso contribuzioni costanti ogni mese (modalità di accumulo) è una tecnica che presenta numerosi vantaggi, soprattutto nelle fasi di discesa del mercato. Infatti, iniziare una modalità di accumulo consente di approfittare della discesa dei mercati nel lungo periodo: nessuno può dire con certezza quale sarà il movimento dei mercati nel breve periodo, pertanto, frazionare l’investimento permette anche di limitare il rischio di investire troppo quando i prezzi possono ancora scendere.

Cominciare ad accumulare man mano che i mercati scendono aumenta le prospettive di guadagno quando i prezzi torneranno ai livelli iniziali. Per dimostrarlo, Gimme5 mostra una simulazione di investimento.

Nel dettaglio, si è fatto un investimento di 100 euro in un mercato che ne vale 1000 alla settimana 0. A causa di uno shock esterno, come quello causato dalla Pandemia, improvvisamente il mercato inizia la sua discesa settimana dopo settimana. L’investitore, che decide di iniziare una modalità di accumulo, investe 10 euro alla fine di ogni settimana di discesa del mercato. Alla quinta settimana, il mercato è sceso del 45% dai livelli iniziali e il valore dell’investimento con la modalità di accumulo è arrivato a 94,28 euro.

Dalla sesta settimana il mercato inizia la sua ripresa. Grazie alle contribuzioni effettuate durante il periodo di discesa del mercato, il valore dell’investimento con la modalità di accumulo presenta una forza di recupero maggiore rispetto al valore dell’investimento senza. Alla settimana 14, quando il mercato torna ai livelli iniziali (1000), l’investitore con la modalità di accumulo ha ottenuto un profitto dal suo investimento, a differenza dell’investitore che non ha effettuato alcun investimento aggiuntivo.

 

Detto ciò, Gimme5 fornisce importanti consigli. In primis che il “panic selling” allontana dai guadagni.

L’emotività è nemica degli investimenti! Quando assistiamo a una discesa dei mercati, in particolare se rapida e violenta, l’errore più grande è farsi prendere dal panico. Vendere e uscire dal mercato significa, infatti, congelare delle perdite, rispetto a mantenere il proprio investimento.

Numerosi studi hanno dimostrato che mancare i 10, 20 o 30 migliori giorni del mercato lungo un arco temporale riduce sensibilmente i guadagni conseguibili. Supponendo un investimento di 10.000 dollari fatto 15 anni fa sul mercato azionario americano, se si fosse rimasti sempre investiti si sarebbe guadagnato il doppio rispetto alla perdita di anche soltanto i 10 migliori giorni del mercato.

Le vendite dovute al panico, dunque, non soltanto causano una perdita certa, ma allontanano dalle migliori     opportunità di rendimento e, quindi, di possibile guadagno.

Infine, suggeriscono gli esperti, è bene mantenere un’ottica di lungo periodo.

Se una naturale caratteristica dei mercati è quella di essere volatili e di oscillare quindi verso l’alto e il basso, ogni giorno la probabilità che il mercato azionario sia positivo è pari a circa il 50%, come lanciare una monetina. Ma nel lungo periodo i mercati azionari hanno mostrato una tendenza crescente che riflette lo sviluppo dell’economia mondiale. Assumere un orizzonte temporale di lungo periodo non soltanto permette di raggiungere ritorni potenziali più elevati, ma anche di tollerare meglio gli alti e i bassi del mercato. Man mano che gli orizzonti temporali si allungano, le probabilità di perdere denaro sul mercato azionario si abbassano sensibilmente. Su un orizzonte temporale di 10 anni, la probabilità di perdita è del 4% e su 15 anni la probabilità scende praticamente a zero.